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ORDINI INDUSTRIA TEDESCA MEGLIO DELLE ATTESE, MA SEGNALI DI FRAGILITA’

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Giungono i dati sugli ordini all’industria tedesca nel mese di giugno 2019 e sono migliori delle attese. Il mese segna un aumento del 2,5% su base mensile, valore molto superiore alle attese di mercato di un solo +0,5% e correggendo il calo sensibile del 2% del mese precedente.

Si tratta della maggior miglioramento degli ordini di fabbrica a partire dall’agosto 2017, anche se viene a correggere diversi mesi molto negativi. La spinta maggiore deriva da un +5% degli ordini dall’estero, soprattutto paesi del terzo mondo (+8,6%), mentre gli ordini dell’area euro sono caduti dello 0,6%. In crescita poi gli ordini dei beni di investimenti (+3,7%) e dei beni intermedi (+1,3) e calo invece per quelli di consumo (-0,4%).

L’andamento degli ordini industriali conferma per l’ennesima volta la crisi dell’area euro e dei consumi privati in questa area. Non crescono i redditi personali, soprattutto nei decili inferiori, non crescono i consumi , per cui la manifattura tedesca, da questi dati, rimane sempre più dipendente dall’estero, soprattutto da paesi del terzo mondo o in via di sviluppo dove può farsi sentire maggiormente la concorrenza cinese. Ricordiamo che lo Yuan negli ultimi sette giorni ha svalutato del 3% verso l’euro, e, se la PBOC decidesse di non svenarsi per proteggere la valuta, questo valore potrebbe facilmente raddoppiare. In mercati extra europei lo spiazzamento dei prodotti tedeschi sarebbe molto più facile rispetto a quelli UE e eurozona dove gli standard sono influenzati dagli industriali tedeschi, ma questi, soprattutto per la solita, maledetta, ottica di austerità, non si muovono, anzi calano. Sembra che si sia scelta la via dell’eutanasia per l’economia europea, strada che poi non può non colpire quella tedesca.

 

 


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