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ORBAN IL TIRANNO

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Qualche giorno fa a LA7 un giornalista, chiamato a commentare il caso Orban, ha affermato che:

“il nazionalista non ama il suo popolo ma solamente chi la pensa come lui”.

In pratica, dava del tiranno a Orban mettendo in guardia gli italiani (ma questo oramai è luogo comune su tutti i giornali e tutte le televisioni italiane, in pratica sul 100% dei media) dall’avvento del nazionalismo.

Si comincia ad aver paura della tirannia di alcuni leader nazionalisti.

Allora vediamo un po’ come stanno le cose.

Come nasce il concetto di tiranno?

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…il tiranno….”promuoveva lo sviluppo dei commerci, delle opere pubbliche e dell’agricoltura, generalmente nell’interesse del popolo sottomesso ed in contrapposizione ai privilegi dell’aristocrazia

Solone era uno di questi, commise degli errori (sul piano economico) ma garantì la rappresentanza democratica alle classi inferiori sino ad allora escluse dalla politica.

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Ora per il solo fatto di voler costruire un muro a protezione dall’invasione dei “lavoratori migranti non dotati di documenti di riconoscimento” (perché clandestini è parola vietata in Italia)

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egli viene definito tiranno/leader nazionalista e, quindi, per proprietà transitiva, uno che ama solo chi la pensa come lui, non il suo popolo.

Ed infatti ecco cosa accade nel suo paese (grazie alla slide preparata dal bravissimo Botta):

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E se mettiamo a confronto un leader nazionalista (uno che non ama il suo popolo ma solo chi la vede come lui) con uno democratico e che ama il suo popolo (il trio Monti/Letta/Renzi) possiamo notare che:

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Eh beh!…..e certo…..si vede ad occhio che la curva verde, salendo, migliora la situazione del popolo italiano. Questi si sente talmente amato dal suo leader democratico da riconoscere in lui l’uomo che lo traghetterà verso il benessere diffuso (e democratico). Invece, si vede ad occhio nudo quanto il tiranno maltratti il proprio popolo, lo costringe ad andare a lavorare poiché purtroppo egli effettua investimenti infrastrutturali e favorisce la nascita di fabbriche nel paese per soddisfare i bisogni crescenti della propria popolazione. Costringe i propri compatrioti a produrre le merci che nel paese sono richieste come consumi, orrore, li costringe a lavorare!

Pensate, il tiranno costringe i propri compaesani a produrre le merci che servono per i consumi (costringendo ad investimenti fissi lordi – nel paese – tanto i propri concittadini quanto gli stranieri interessati al mercato) mentre il leader democratico, furbescamente, fa si che i propri concittadini consumino, e basta, merci che costano sempre meno e quindi accessibili a persone con lo stipendio che, per inciso, per rispettare l’equivalenza intertemporale dei saldi, tagliato tutti gli anni (o per deflazione salariale o per esser passati dal tempo pieno al part time).

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Non c’è proprio storia! Abbasso il tiranno che ti costringe a lavorare, a non avere tempo libero per interessi e svaghi personali. Viva il democratico leader che affranca dal giogo del lavoro!

 

Maurizio Gustinicchi

A MAURI E IL PROF

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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