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Ops la Francia supererà il 3% di Deficit Pil

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A Cernobbio il ministro delle Finanze di Macron, Lemaire, è stato molto più impegnato a smentire la possibilità che la francia sfondi il muro del 3% del rapporto deficit PIL che a mangiare le tartine. Ne ha fatto una sorta di piccolo leit motif, che ha ripetuto durante tutta la mondana manifestazione di Cernobbio.

Il problema è che per il 2018 ci sarà un -0,1% del PIL per gli scioperi nei trasporti e la crescita nei primi due trimestri è stata veramente asfittica, con un +0,2%, per cui su base annua non arriveremo al 2%, ma sarà già complesso toccare lo 1,7% attualmente previsto. Quindi, per dirla all’italiana, “Sfiorerà dolcemente” il 3% nel 2018, e nel 2019, se tutto andrà bene, accadrà lo stesso… se tutto va bene.

La produzione industriale sta rallentando nei partner della Francia, Italia e Germania

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Questo non potrà che farsi sentire sulla Francia. Inoltre i mercati emergenti sono in subbuglio e quindi il 2019 si mostra piuttosto grigio. Se nel 2018 il tetto del 3% sarà “Accarezzato” non è detto che nel 2019 possa essere palpato con maggiore solidità.

Questa situazione non è nuova, dato che solo nel 2017 la Francia ha messo in obiettivo la riduzione del deficit sotto il 3%. , per cui lo sfondamento sarebbe solo, di per se, il salto indietro di un anno…

Diventa però politicamente drammatico: insomma il paese del Supereuropeista Macron, del Commissario al bilancio Moscovici, quello sempre pronto a dire che “L’Italia è un problema”, dell’antipopulismo, che poi si comporta come un paese “Populista” ,  ne va della credibilità esterna di Macron (quella interna è già andata da tempo). Un nuovo fronte si apre per il presidente francese e senza una vera politica fiscale attiva non si andrà da nessuna parte.

 

 


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