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OPSS: III TRIMESTRE, MI CALANO I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO! IL JOBS ACT NON VA PIU’

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lavoro disoccupazione

 

Il 22 dicembre sono stati pubblicati da parte del ministero del Lavoro sul terzo trimestre 2015.

Ricordiamo che , dopo i problemi di Luglio , il ministero ha deciso di dare una correzione ai propri dati, coordinandoli con ISTAT ed INPS, cosa normale in un paese normale.

Comunque veniamo ai fatti, che non sono proprio positivi.

I contratti a tempo indeterminato sono calati di 7308 unità, avendo avuto 501.235 mila cessazioni e 493.927 assunzioni. Si tratta di una inversione avvenuta nonostante la presenza del Jobs Act in piena potenza. Al contrario abbiamo avuto un incremento dei lavori a tempo determinato per 166.318 unità. Il terzo trimestre è quello estivo nel quale è tipico il boom dei lavori stagionali, per fortuna.

In generale, facendo una comparazione con il medesimo periodo del 2014, abbiamo un incremento nel numero di contratti di lavoro per gli uomini (+2,9%) ed un calo per il lavoro femminile (-2,9%), una crescita per il settore dell’industria in senso stretto (+1,8) ed una prosecuzione del calo nelle costruzioni (-3,7%). In calo il numero di contratti di collaborazione (-43%) e di apprendistato (-24,6%).

Quali conclusioni si possono trarre ?

a) Il Jobs Act sta perdendo il suo appeal, e ben prima della riduzione dell’impatto decisa per il 2016. Senza una crescita seria è illusorio pensare di poter tornare ad una domanda di lavoro costante e di lungo periodo. Il governo dovrebbe concentrarsi su questo punto…

b) Il Jobs act prosegue nell’assorbimento degli altri contratti precari, ma senza crescita della domanda complessiva.

c) se l’idea del governo era quella di riequilibrare la domanda di lavoro fra donne e uomini ha preso l’ennesima cantonata. dato che la domanda di lavoro non cresce, non cresce quella femminile, anzi la donna continua a pagare la propria fragilità lavorativa. Come detto sopra non c’è legge che tenga, bisogna far aumentare la domanda se si vuole avviare un maggior numero di donne al lavoro.

b) L’estate è stata buona per i flussi turistici, come indica anche la domanda di lavoro stagionale. 

 

Grazie a tutti !

 


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