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OPEL: GLI OPERAI TEDESCHI PRESTO PROVERANNO LE GIOIE DELLA GLOBALIZZAZIONE

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Cari amici,

l’Europa Unita iperliberista, basata sulla concorrenza interna ed esterna selvaggia, porta una gioia che, evidentemente , gli italiani non riescono a capire, nonostante tutti gli sforzi del PD e della Bonino per introdurci ai piaceri nei tagli dei diritti sociali, lavorativi e  delle remunerazioni. Comunque pare che la spiegazione verrà presto estese anche a qualche azienda tedesca.

Recentemente l’Opel, antico marchio tedesco di autovetture, è stato ceduto dalla General Motors alla Peugeut, la quale si è trovata una bella grana che vi presentiamo, riassunta, in questo tweet:

Quando il gruppo PSA acquisì la Opel pensava di fare un buon affare e garantì il mantenimento dell’occupazione negli impianti tedeschi del gruppo. Purtroppo succede che il presidente di PSA si rnde conto , facendo i calcoli sui dati reali, che la produttività degli impianti tedeschi è molto inferiore a quella di PSA, per cui costruire una macchina oltre il Reno costa il doppio che nel resto del gruppo. A questo punto fa un’offerta ai sindacati tedeschi: semplificare la produzione , aumentare la produttività , anche con incentivi, ma pure licenziare 3700 lavoratori entro il 2020. Del resto perchè la Nuova Corsa dovrebbe essere costruita ancora in Turingia, quando costa molto meno produrla negli impianti PSA in Spagna? Inoltre la PSA vorrebbe concedere si aggiustamenti salariali, ma infoeriori a quelli contrattati dal sindacato IG Metal a livello centrale.

A questo punto pensate che la Merkel ed il governo tedesco, sempre pronti a chiedere salti di produttività ai partner  europei, a chiedere nuovi sacrifici e licenziamenti all’estero, sia rimasta estranea alla contesa? Assolutamente no! Ha richiamato la PSA a quanto sottoscritto all’acquisto dell’Opel, cioè a non effettuare licenziamenti in Germania. 

Perchè la produttività ed i sacrifici vanno sempre bene, quando sono quelli degli altri.

 

 

 


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