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ONU: L’ITALIA STA CON TRUMP Francesca Romana Fantetti

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Prima si cambia l’Europa tedesca, meglio è e sarà per noi tutti. Bisogna che qualcuno informi Donald Trump che il nostro Paese è ostacolato e impedito, mantenuto senza voto nè elezioni democratiche da molto, troppo tempo e che chi ci rappresenta è illegittimo, non legittimamente eletto nè scelto dal popolo italiano.

Gli italiani stanno e sono con Trump. E con la sua iniziativa su Gerusalemme capitale di Israele. Le cretinate contro Trump sono proprie e riferibili, imputabili ai rappresentanti mai eletti in Italia che non rappresentano difatti nessuno di noi, tantomeno la maggioranza del popolo italiano. Gli italiani sono e stanno con Trump. I mai eletti italiani hanno firmato , sbagliando, il documento francese con cui Macron si è dichiarato contrario alla iniziativa di Trump in Israele.

Trump sappia che chi ha firmato per l’Italia non rappresenta nessuno per l’Italia ed in Italia. La strategia di Trump è condivisa dal popolo italiano che lo appoggia e ne condivide la politica, la determinazione, la capacità e le scelte. L’Italia deve votare, solo così sarà chiaro, anche a Trump, cosa diavolo impedisce a noi tutti di comunicare e fare ció che vogliamo e pensiamo davvero. Il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte del Presidente degli Stati Uniti ha quale fine quello di chiamare in causa positivamente la parte dinamica dei palestinesi e anche di buona parte del mondo sunnita.

Insieme al riconoscimento Trump ha anche invitato il presidente palestinese Abu Mazen alla Casa Bianca mentre il vice di Trump, Mike Pence, avrebbe dovuto incontrato il rais a Betlemme. È Jibril Rajoub che ha impedito e tuttora impedisce la pace aizzando contro Israele definendola “assassina”. Sauditi ed egiziani sono protetti dagli Usa contro il peggiore loro nemico, l’Iran. Essi hanno anche interessi comuni con Israele, dunque hanno tutto l’interesse ad essere e a mantenersi alleati degli Stati Uniti di Trump.

La strategia che sta costruendo e la pace cui punta il Presidente americano passerà probabilmente per l’Arabia Saudita che già l’aveva disegnata con un piano risalente al 1981 all’interno di un piano più ampio per il medio oriente che prevede una divisione di zone di influenza con la Russia.

La possibile suddivisione di Gerusalemme nascerà cioè dalla trattativa cui si stanno ponendo le basi. Il Consiglio di sicurezza che oggi rompe incautamente per l’Europa con gli Usa, è lo stesso che con Obama alla presidenza degli Stati Uniti ha votato la risoluzione con cui ha dichiarato che i luoghi santi dell’ebraismo fossero territori occupati, aizzando e fomentando la guerra, più che la pace. La strategia di Trump ha al contrario uno sfondo strategico in quanto sta facendo in modo di ridurre di molto i fondi che gli Usa versano per assistere i palestinesi comunicando ad Abu Mazen di soprassedere ove questi rinunci a sussidiare i terroristi in carcere e le loro famiglie.

L’ideologia è cieca ma accettando l’invito ricevuto Abu Mazen tiferà per la pace. Trump si sta muovendo per la pace, mandata al diavolo ogni ideologia idiota, come già ad esempio sul clima, e su chi entra ed esce dal suo Paese o sui missili nordcoreani. Trump fa la storia.

Intanto il Regno Unito di Theresa May fugge a più non posso da questa Europa franco-tedesca pronta al fiscal compact, come vorrebbe in maniera nefasta il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker. Le trattative cominciate ufficialmente nel giugno scorso tra Regno Unito e Ue hanno raggiunto un punto di arrivo riguardo

1. I cittadini europei residenti oltremanica che saranno tutelati ed ad essi sarà applicato il diritto britannico da corti britanniche e analoghe garanzie saranno assicurate ai cittadini britannici negli Stati membri dell’Ue. La Corte di giustizia europea vigilerà sulla protezione dei diritti degli europei per altri otto anni dopo Brexit.

2. Non ci sarà nessuna barriera fisica al confine tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del nord.

3. I contribuenti britannici verseranno a Bruxelles 40 miliardi di euro. Il Regno Unito rimarrà membro dell’unione doganale e del mercato interno europeo in attesa del nuovo trattato commerciale tra Ue e Regno Unito. La data ufficiale dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea è il 29 marzo 2019, il compromesso equilibrato e ragionevole sta venendo via via fuori, nel migliore interesse del Regno Unito.

L’Europa unita è in una ventina di anni, presto divenuta tedesca e farà danno. Il Regno Unito, per tempo, se ne tira fuori. Bisogna ricontrattare e dare vita alla nuova Europa, scevra e distante anni luce dalla attuale, tedesca, anzi franco-tedesca dei ragionerismi recessivi dei calcoli e vincoli di bilancio, oltre che della mancanza di legittimazione democratica.

Il disegno di Juncker che prevede, tra gli altri, il fiscal compact nei trattati e il super ministro delle finanze con poteri di controllo sui conti degli Stati membri sarà la camicia di forza e la schiavitù franco-tedesca da cui sarà difficile liberarsi mai.


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