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Omicron: i primi dati ufficiali danesi ci dicono che è un problema, ma NON per la mortalità

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Un ente sanitario europeo ha raccolto i primi dati sull’incidenza della variante Omicron nel vecchio continente, rivelando delle informazioni molto interessanti, che da un lato provocano sollievo, dall’altro creeranno dei problemi in un piccolo gruppo di persone, ma proseguiamo.

I dati sono ufficiali e in massima parte provengono dal report, aggiornato al 17/12, delle autorità sanitarie danesi. Quindi si tratta di dati recenti anche se, vista la velocità di diffusione di Omicron, potrebbero essere parzialmente superati.

Impressionante è la sua rapidità di diffusione: praticamente da zero al 26% del totale in meno di tre settimane, come si può vedere da questa tabella

Chiaramente a oggi la percentuale sarà salita. Non ci sbagliamo se affermiamo che l’ultima accelerazione dei casi sia dovuto a Omicron

L’accelerazione coincide con quella di Omicron. Però c’è un lato positivo: morti e ospedalizzazioni non sono cresciute, anzi…

i ricoveri sono in aumento, ma a un tasso inferiore rispetto allo sviluppo di Omicron e , soprattutto, la crescita dei casi  gravi è rimasta quasi stabile. Le morti sono state poche, stabili, anzi in leggero calo (14 il primo dicembre, 8 il 20 dicembre).

Quindi sinora la crescita, impressionante, di Omicron non ha dato problemi di morti od ospedalizzazioni gravi, per ora. i casi sono, evidentemente, leggeri.

Ora però gli aspetti, diciamo, negativi. Il primo è generale: la variante Omicron colpisce soggetti più giovani, con l’incidenza maggiore nella classe 29-50 anni.

Ora la rivelazione che sarà più problematica… ma per i super-vaccinisti. L’incidenza è superiore nei vaccinati, o meglio Omicron colpisce in modo perfettamente indipendente, o quasi, rispetto alla vaccinazione. 

Consideriamo che 82% della popolazione danese è vaccinata, in modo parziale o totale, contro il Covid-19 in Danimarca. Se sommiamo i casi di persone colpite da omicron vaccinate, queste costituiscono il 91% del totale dei casi. Quindi, statisticamente, anche se di poco, i vaccinati hanno una leggera maggiore probabilità di essere infettati dal covid-19 rispetto ai non vaccinati. La differenza è probabilmente dovuta alle classi di età, come abbiamo già detto prima. Questa percentuale è molto più bassa per le altre

Ora capite perché Omicron sarà un problema? Dato che è destinata a diffondersi con grandissima rapidità, chi andrà a spiegare che l’autoritaria forzatura vaccinale è stata inutile, e così l’imposizione dei vari passaporti vaccinali? Ecco il vero pericolo è questo…

 

 

 

 

 


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