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Oggi Microsoft e Activision difendono in tribunale la fusione da 60 miliardi USD contro l’Antitrust USA
Microsoft e il gigante dei videogiochi Activision Blizzard si confronteranno oggi con il governo statunitense in una battaglia ad alta tensione su una delle più grandi acquisizioni tecnologiche della storia.
La resa dei conti in un tribunale federale vedrà gli amministratori delegati di entrambe le società salire sul banco degli imputati per difendere la loro fusione da 69 miliardi di dollari contro l’accusa che la combinazione potrebbe violare la legge antitrust statunitense e danneggiare milioni di consumatori.
L’esito della battaglia determinerà il futuro dell’industria multimiliardaria dei giochi. Avrà anche un impatto su franchise di gioco enormemente popolari come “Call of Duty” e “World of Warcraft”, di cui Activision è proprietaria e che verrebbero trasferiti a Microsoft nell’ambito dell’accordo.
Testimonieranno anche i massimi dirigenti finanziari di entrambe le società, i leader della divisione Xbox di Microsoft, l’amministratore delegato di Microsoft Gaming, Phil Spencer, e un critico dell’accordo, l’amministratore delegato di Sony gaming Jim Ryan.
L’udienza durerà sino alla prossima settimana.
Nel presentare la causa, la Federal Trade Commission chiede a un giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti un’ingiunzione che blocchi temporaneamente l’accordo. Ciò impedirebbe alle società di concludere la fusione, almeno fino a quando il tribunale interno della FTC non si pronuncerà in un procedimento separato per stabilire se l’acquisizione è anticoncorrenziale.
La FTC è l’autorità indipendente USA che giudica se una fusione viene a costituire un disturbo eccessivo alla concorrenza e quindi debba essere bloccata.
Ma la battaglia di questa settimana per un’ingiunzione preliminare potrebbe rivelarsi decisiva per l’accordo nel suo complesso. Microsoft ha dichiarato che una vittoria della FTC in questa fase “bloccherà di fatto la transazione” nel suo complesso.
In questa udienza, la FTC non deve dimostrare che l’accordo è anticoncorrenziale. Deve solo dimostrare che è probabile che l’agenzia riesca a farlo se il caso va avanti, e che altrimenti la sua capacità di applicare la legge antitrust statunitense sarebbe danneggiata.
Lo scontro arriva mentre Microsoft e Activision devono affrontare la scadenza contrattuale del 18 luglio per concludere l’accordo. Secondo i termini dell’accordo, la mancata conclusione dell’accordo o un’ordinanza permanente del tribunale che blocchi la fusione potrebbe costringere Microsoft a pagare una commissione di 3 miliardi di dollari ad Activision di pensale
Una decisione cruciale per MSN e Activision
L’azione legale della FTC ha messo Microsoft sotto il più severo esame antitrust negli Stati Uniti da oltre due decenni. Potrebbe anche essere un test cruciale per la FTC in un momento in cui sta cercando di controllare l’industria tecnologica in generale, con successi alterni.
Nella sua prima contestazione della fusione presso il tribunale interno l’anno scorso, la FTC ha sostenuto che l’accordo avrebbe danneggiato la concorrenza trasformando Microsoft nel terzo editore di videogiochi al mondo, consentendole di aumentare impunemente i prezzi dei videogiochi, di limitare i titoli di Activision dalle piattaforme rivali e di danneggiare la qualità dei giochi e l’esperienza dei giocatori su console e servizi di gioco.
Alcune di queste preoccupazioni sono state sollevate anche a livello internazionale. Il governo britannico ha contestato l’acquisizione e il governo neozelandese martedì ha avvertito che l’accordo potrebbe essere anticoncorrenziale.
Microsoft, sotto spinta della Commissione UE, ha garantito che i giochi Activision sarebbero stati messi a disposizione delle altre piattaforme come Playstation della Sony. Questo avrebbe permesso anche a piattaforme concorrenti di offrire i giochi Activision, come Call of Duty, nonostante fossero di proprietà dei concorrenti di Microsoft. L’affare cambierebbe profondamente il settore, anche se Microsoft e Activision, assieme, sarebbero il terzo gruppo nel settore in crescita dei giochi, con la possibilità di influenzare la concorrenza.
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