Esteri
Occidente e Cina si preparano a spartirsi la Russia?
“Come arginare l’irrompere delle masse cinesi che non inonderanno soltanto la Siberia, compresi i nuovi possedimenti dell’Asia centrale, ma dilagheranno oltre gli Urali, fino al Volga?” Bakunin, Stato e anarchia.
Bakunin, nel suo Stato e anarchia, scritto nel 1873, aveva giustamente profetizzato diversi avvenimenti storici, che si verificarono nel secolo successivo, come l’eccessiva violenza e zelo dell’esercito e del popolo tedesco, come l’impossibilità della Russia zarista di condurre una guerra contro la Germania e tra tante analisi azzeccate, una ancora non si è verificata, ma a nostro avviso, presto potrebbe accadere, cioè l’invasione cinese della Siberia e della Russia estremo-orientale. Facciamo una piccola premessa. La Cina non è un alleato della Russia ma un paese con attualmente dei buoni rapporti diplomatici, ma niente di più. Non c’è tra Russia e Cina un’alleanza militare con cui si difendono l’un l’altro come i paesi della NATO. Detto questo, anche recentemente, la Cina si è astenuta nella risoluzione contro l’annessione russa della Crimea. Inoltre ricordiamo come i due paesi, in passato, abbiamo anche avuto dei limitati conflitti militari, quindi i rapporti non furono mai idilliaci. E proprio su questa linea è da vedere il forte avvicinamento tra Russia ed India, due paesi confinanti con la Cina che stanno sentendo sempre di più il fiato del dragone cinese sul collo.
Fatta questa premessa, ora analizziamo insieme la situazione, ed ognuno tragga da sé le proprie conclusioni: da una parte gli Stati Uniti mettono fine all’embargo ad un tradizionale alleato della Russia, Cuba, con il chiaro intento di consolidare il proprio ruolo di potenza egemone nel continente americano e di sottrarre alleati alla Russia. Dall’altro capo, abbiamo un paese, la Cina, che vuole diventare la potenza egemone dell’Asia, ha una popolazione enorme in continua crescita, ha bisogno vorace quindi di spazio, di gas, petrolio e materie prime ed è circondata da paesi sovraffollati che non gli possono offrire nessuna consistente risorsa energetica. L’unico paese confinante, pieno di risorse e praticamente vuoto è la Russia. Credo che senza scomodare considerazioni geopolitiche complesse, solo per un principio osmotico, la Cina ha bisogno della Russia estremo-orientale, come la Germania nazista aveva bisogno del suo spazio vitale. A queste considerazioni è da sommare la graduale invasione migratoria dei cinesi in queste regioni russe e le rivendicazioni indipendentiste della Siberia. Inoltre, Russia e Cina sono rivali perché la prima punta all’espansione dell’Unione Euroasiatica e la seconda all’espansione della Silk Road Economic Belt. E non dimentichiamoci che la Cina ha bisogno dell’Occidente per poter continuare la propria crescita economica, ha bisogno dei compratori, mentre della Russia ha bisogno delle sue risorse ed è strategicamente più sensato conquistare le risorse e tenere buoni rapporti con i compratori. Ed ancora, eliminata la Russia in Asia, rimarrebbe solo l’India come serio rivale all’egemonia cinese.
Alla luce di queste considerazioni, la strategia occidentale tesa a distruggere economicamente la Russia e l’incremento della pressione militare ai confini, più che ad un cambio di regime immediato ha lo scopo di spingere Putin ad una guerra in Europa Orientale e a fargli commettere un passo falso. O almeno a creare la situazione giusta in cui organizzare un evento tragico a cui dare la colpa al Cremlino, sullo stile dell’abbattimento dell’aereo malese. Una volta impegnato Putin in una guerra ibrida o aperta di vaste proporzioni in Europa Orientale, probabilmente nell’enorme territorio russo la povertà aumenterà in maniera esponenziale e il sostegno allo Zar inizierà sempre più a diminuire. A questo punto, la Cina potrebbe sfruttare l’occasione o per invadere direttamente la Russia, magari appoggiando una risoluzione dell’ONU in tal senso o a causa di una qualche divergenza sulle forniture di gas, oppure sobillando ed aiutando le popolazioni non etnicamente russe presenti nella Russia dell’est,(a questo proposito rimandiamo al nostro artico La Russia verso la frammentazione) a rivoltarsi, con lo scopo di creare una serie di stati indipendenti facilmente assimilabili dalla Cina; quindi utilizzando la stessa tattica usata da Putin in Crimea. A sostegno della nostra tesi c’è anche il fatto che il cannone finanziario internazionale si sia scagliato ultimamente contro la Russia mentre contro la Cina ancora no. Non è da escludere che Occidente e Cina non abbiano intavolato una trattativa per spartirsi la Russia, come fecero Germania e Unione Sovietica nei confronti della Polonia nella Seconda Guerra Mondiale. Una trattativa che lascerebbe la Russia orientale nelle mani della Cina e, a quel punto, probabilmente nella Russia occidentale, privata delle proprie risorse economiche principali, ci sarebbe un cambio di regime favorevole all’espansione definitiva dell’Unione Europea a tutta l’Europa geografica, come già sostenuto nell’articolo La lunga marcia dell’Eurocrazia.
Molti lettori sicuramente obietteranno che questa è follia, che Russia e Cina sono alleate contro gli USA e via dicendo, ma io non sottovaluterei l’intelligenza strategica e l’amoralità della classe dirigente cinese e inoltre, la Storia è piena di cambi di alleanza e tradimenti, come l’attacco dell’Italia all’Austria nella Prima Guerra Mondiale o l’invasione tedesca della Russia dopo la spartizione della Polonia. Concludiamo dicendo ad ognuno di monitorare con la propria testa l’evoluzione di queste situazioni geopolitiche; a nostro avviso l’ostilità della Cina nei confronti della Russia non è questione di se ma di quando.
by Fenrir
Fonte: HESCATON.COM
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