Attualità
Nuova grande scoperta petrolifera nel Mare del Nord cambia le prospettive di produzione
La norvegese Aker BP ha effettuato una scoperta petrolifera molto più grande del previsto nell’area di Yggdrasil nel Mare del Nord, ha riferito giovedì la società energetica.
Le stime preliminari indicano un volume lordo recuperabile di 40 milioni-90 milioni di barili di petrolio equivalente (boe), molto più alto rispetto alle precedenti proiezioni della società, che si attestavano tra i 18 e i 45 milioni di boe.
Ecco la collocazione del giacimento al largo della Norvegia.
La scoperta aumenterà significativamente la base di risorse di Aker BP per lo sviluppo di Yggdrasil, che in precedenza era stata stimata in 650 milioni di boe lordi. La scoperta di petrolio si trova all’interno delle licenze di produzione 873 e 442: nella licenza 873, con Equinor ASA e PGNiG Upstream Norway come partner. Il piano per lo sviluppo e le operazioni (PDO) di questo progetto è stato presentato alle autorità norvegesi nel dicembre 2022, mentre l’inizio della produzione è previsto per il 2027.
Il Mare del Nord ospita notevoli riserve note di petrolio e gas. Secondo un rapporto dell’Autorità per il petrolio e il gas, alla fine del 2020 le riserve note di petrolio e gas nel Mare del Nord ammontavano a 4,4 miliardi di barili di petrolio equivalente (BOE).
Secondo la Vision 2035 dell’Autorità per il Petrolio e il Gas, tenendo conto delle esplorazioni future, 14,9 miliardi di BOE potrebbero essere potenzialmente estratti da qui al 2035. Le cifre contenute nella Vision 2035 si basano sull’ipotesi di un prezzo del petrolio di 60 dollari al barile e di 55 pence per unità termica di gas. Con gli attuali prezzi del petrolio, dovrebbe essere economico continuare a produrre nel Mare del Nord secondo le stime della Oil and Gas Authority. L’industria è riuscita a ridurre notevolmente i costi di perforazione dopo il crollo del petrolio del 2014.
Il governo britannico sta valutando se approvare un nuovo gigantesco giacimento di petrolio e gas nel Mare del Nord, nonostante gli avvertimenti degli scienziati del clima e degli economisti dell’energia, secondo cui il mondo non può permettersi di sviluppare nuovi progetti di combustibili fossili. Il giacimento di Rosebank ha il potenziale di produrre 500 milioni di barili di petrolio nel corso della sua vita. Però le ricche royalties per l’estrazione fanno gola ai governi e il blocco delle estrazioni solo in Europa risulta, francamente, inutile.
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