Attualità
Nuclearizzare le orbite: si conosce quale arma atomica temessero gli USA nello spazio
L’allarme degli USA nasce da un misterioso satellite russo che è in una posizione dove non dovrebbe essere, e che potrebbe mettere fuori servizio i satelliti in roita bassa
Un alto funzionario del Dipartimento di Stato che per la prima volta ha spiegato oggi che la preoccupazione per l’utilizzo di armi spaziali nucleari da parte della Russia è incentrata su uno specifico sviluppo satellitare che Mosca sostiene sia finalizzato a testare l’elettronica.
“Gli Stati Uniti sono estremamente preoccupati che la Russia possa prendere in considerazione l’incorporazione di armi nucleari nei suoi programmi contro-spaziali, sulla base di informazioni ritenute credibili”, ha dichiarato Mallory Stewart, assistente segretario dell’Ufficio per il Controllo degli Armamenti, la Deterrenza e la Stabilità, al Center for Strategic and International Studies (CSIS).
“Gli Stati Uniti erano a conoscenza del perseguimento da parte della Russia di questo tipo di capacità da anni, ma solo di recente siamo stati in grado di fare una valutazione più precisa dei loro progressi.
Stewart ha spiegato che gli USA hanno notato un satellite russo, teoricamente dichiato per scopi scientifici, che si trova in un’orbita in una regione dello spazio non utilizzata da nessun altro veicolo spaziale – cosa di per sé piuttosto insolita. E l’orbita si trova in una regione con radiazioni più elevate rispetto alle normali orbite terrestri inferiori, ma non in un ambiente con radiazioni abbastanza elevate da poter affermare, come fanno i russi, che si tratti di un test per le apparecchiature elettroniche.
“I nostri analisti valutano che la detonazione in un particolare posizionamento in orbita di una certa entità e posizione renderebbe inutilizzabile l’orbita terrestre inferiore per un certo periodo di tempo”, ha quindi affermato la Stewart. In questo modo verrebbero ad essere messe fuori servizio le costellazioni di satelliti commerciali, come Starlink, che sono in grado di garantire il servizio internet dallo spazio.
La funzionario si è affrettata a rassicurare gli ascoltatori che “non si tratta di una capacità attiva che è già stata dispiegata”, ma di una sorta di prova. Non ha voluto inoltre chiarire quali sarebbero i tempi per la messa in orbita di un’arma dl genere.
Normative da rivedere e test del passato
La Russia il 24 aprile ha imposto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che riaffermava il divieto ,contenuto nel Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico del 1967, sulle armi di distruzione di massa (WMD) nello spazio, norma proposta da USA e Giappone e che costituiva una novità assoluta per l’ONU.
Il 1° maggio, l’Assistente Segretario alla Difesa per la Politica Spaziale John Plumb, in una testimonianza scritta alla Commissione per i Servizi Armati della Camera, ha ribadito l’accusa, che in realtà è stata fatta trapelare per la prima volta dal Rappresentante Mike Turner, R-Ohio, presidente della Commissione per l’Intelligence della Camera.
Le armi nucleari sono state fatte esplodere nello spazio in passato, sia dall’Unione Sovietica che dagli Stati Uniti durante i primi giorni della Guerra Fredda. Il più grande è stato fatto dagli Stati Uniti nel 1962: Dopo una serie di test falliti, gli Stati Uniti condussero l’esperimento Starfish Prime, facendo esplodere una testata nucleare da 1,45 megatoni a un’altitudine di circa 450 chilometri (circa 280 miglia) sul livello del mare.
L’esplosione creò un impulso elettromagnetico e una cintura di radiazioni persistenti che dstrusse otto dei 24 satelliti allora in orbita, tra cui uno di proprietà del Regno Unito, secondo un rapporto del 2022 dell’American Physical Society.
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