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Due ex-agenti del Mossad rivelano aspetti nuovi dell’attacco con i cercapersone

Un’intervista al programmaSsixty minutes rivela alcuni aspetti ancora non noti dell’offensiva dei pager da parte del Mossad contro Hezbollah

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Sono emersi nuovi dettagli su un’operazione segreta israeliana che ha preso di mira il gruppo militante Hezbollah utilizzando cercapersone e walkie-talkie esplosivi di cui vi avemo già parlato mesi fa.

Ora due ex agenti del Mossad, il servizio di intelligence israeliano, hanno rivelato i segreti dell’operazione in un’intervista a 60 Minutes della CBS. Per le interviste hanno indossato maschere e usato nomi falsi, “Michael” e “Gabriel”. ovviamente, per quanto interessante, l’intervista è da prendere con le molle, visto che proviene da due agenti segreti.

Ecco il video dell’intervista

Come sono avvenuti gli attacchi

Gli attacchi si sono verificati in due ondate nel mese di settembre:

  • 17 settembre: I cercapersone usati da Hezbollah sono esplosi intorno alle 15.30. I cercapersone sono esplosi dopo aver ricevuto un messaggio specifico che sembrava provenire dai leader di Hezbollah.
  • 18 settembre: Esplosione di walkie-talkie usati da Hezbollah.

Migliaia di dispositivi sono stati presi di mira, causando un panico diffuso in Libano. CI sono stati migliaia di feriti e numerosi morti, con un grave danno alla struttura di Hezbollah.

Pager distrutto

Anni di pianificazione

La pianificazione di questa complessa operazione ha richiesto anni. Il lavoro per armare i walkie-talkie è iniziato oltre un decennio prima degli attacchi. Il piano prevedeva di utilizzare le batterie di questi dispositivi per trasportare esplosivi. Il Mossad ha costruito batterie speciali in Israele e le ha inserite in oltre 16.000 walkie-talkie, anche se non tutti sono stati utilizzati negli attacchi. I walkie-talkie sono stati scelti perché si inseriscono nelle tasche pettorali dei giubbotti tattici, quindi avrebbero potuto fare più danni. Inoltre sono più grandi, quindi avrebbero potuto nascondere meglio l’esplosivo.

Per far arrivare questi dispositivi nelle mani di Hezbollah, sono stati venduti attraverso aziende false a un prezzo che sembrava un buon affare per Hezbollah, ma non così basso da destare sospetti. Un’attività praticamente commerciale, ma solo con la finalità di vendere a Hezbollah.

Aggiungere i cercapersone al piano

Nel 2022, il Mossad aggiunse al piano i cercapersone armati. Hezbollah intendeva acquistare cercapersone da un’azienda taiwanese chiamata Gold Apollo. Tuttavia, i cercapersone Gold Apollo originali erano troppo piccoli per contenere abbastanza esplosivo. Quindi il piano èdiventato più complicato:

Il Mossad ha condotto test con cercapersone più grandi su manichini per assicurarsi che ferissero l’obiettivo ma non le persone vicine. Un tentativo per lmitare i danni quando l’esplosione fosse avvenuta in un luogo pubblico, ma, purtroppo, i test non sono stati sufficienti. I video mostrano che i dispositivi hanno danneggiato l’obiettivo risparmiando gli astanti, ma anche alcuni civili, tra cui almeno due bambini, sono stati uccisi.

Ingannare Hezbollah

Il Mossad ha creato una falsa campagna pubblicitaria per convincere Hezbollah ad acquistare i cercapersone armati. Gli annunci sottolineavano che i cercapersone erano “robusti, resistenti alla polvere e all’acqua, con una lunga durata della batteria”. Del resto bisognava anche giustificare le dimensioni superiori alla norma.  A sostegno di queste affermazioni sono stati utilizzati annunci falsi su YouTube e testimonianze online.

Per far arrivare i cercapersone a Hezbollah, il Mossad si è servito di aziende false, tra cui una in Ungheria, per fornirli a Gold Apollo. È stata stabilita una partnership di licenza che ha permesso al Mossad di produrre i cercapersone mentre Gold Apollo manteneva la sua credibilità.

Una venditrice di Gold Apollo, ignara di avere a che fare con l’intelligence israeliana, ha offerto gratuitamente il primo lotto di cercapersone a Hezbollah che, sicura per la qualità dell’azienda, li ha accettati facilmente. Le vendite successive hanno fornito ai militanti circa 5.000 cercapersone entro il settembre 2024. Quindi non tutti i cercapersone sono esplosi, oppure non si sa di tutti i danni che sono derivati dalla loro esplosione…

La tempistica degli attacchi

Gli attacchi con i cercapersone sono stati programmati in base al timore che il complotto potesse essere scoperto. Gli attacchi ai walkie-talkie sono seguiti il giorno successivo, con alcuni dispositivi esplosi durante i funerali delle persone uccise dai cercapersone.

Le conseguenze

Circa 30 persone sono state uccise, tra cui due bambini, e 3.000 sono rimaste ferite negli attacchi. L’operazione faceva parte del piano del Mossad per dimostrare a Hezbollah che chi “si mette contro di noi” pagherà un prezzo molto alto.

Secondo gli ex agenti, l’operazione ha avuto un grande successo, indebolendo la capacità di combattimento di Hezbollah e aprendo la strada agli attacchi dell’aviazione israeliana, che comunque ha avuto luogo. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è stato poi ucciso in un attacco aereo e alla fine di novembre è entrato in vigore un cessate il fuoco con il gruppo.

Cosa c’è dopo?

Gli ex agenti del Mossad sono orgogliosi del successo dell’operazione. Dal loro punto di vista è stata un successo unico ed effettivamente, a suo modo, questo attacco ha segnato la storia delle operazioni spionistiche. I due ex agenti hanno affermato, senza problemi, che il Mossad è già passato alla fase successiva, e Hezbollah dovrà indovinare quale potrebbe essere. È improbabile che i dispositivi esplosivi vengano utilizzati di nuovo, almeno in questa forma. Di cosa si tratterà la prossima volta? Navigatori delle auto hackerati? Televisori assassini?

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