Attualità
Nord Stream 2: ora gli USA giocano pesante per fermare l’opera
Nord Stream 2, il gasdotto che dovrebbe rifornire direttamente Germania ed Olanda dalla Russia, senza passare per Polonia o Ucraina, è da anni uno degli obiettivi della politica USA che vede nella sua realizzazione una sempre maggiore dipendenza energetica dell’Europa occidentale dalla Russia a discapito dei propri principali alleati nell’area: Polonia ed Ucraina.
Come riportato dal Welt la pressione si sta facendo ancora più forte nel momento in cui mancano solo 160 degli oltre 1200 km del suo percorso, e giungono a livelli tali da mostrare veramente a cosa sono pronti pur di ottenere lo stop definitivo. Il Dipartimento di Stato sta facendo delle interviste video one-to-one alle società europee e tedesche, in primis, coinvolte per chiarire loro le forti conseguenze dell’ulteriore partecipazione al progetto.
Le riunioni poi coinvolgevano anche rappresentanti del dipartimento dell’energia e del tesoro, per presentare in profondità le conseguenze per le aziende che continuano ad operare sul Nord Stream 2. Queste comprendono:
- il divieto di operare in perpetuo sul suolo americano;
- il divieto di avere rapporti con società americane, anche del settore bancario e finanziario;
- il divieto per i dirigenti di accedere a
Alle aziende è stato quindi chiesto di specificare i propri compiti nel cantiere , il tutto da funzionari molto amichevoli, ma molto decisi nell’affermare che la loro volontà era che l’opera non fosse finita, in modo chiaro e semplice. Gli imprenditori hanno detto che “La minaccia sembrava molto seria”.
Ad essere colpite non sono solo le grandi società committenti, come la Shell o la E-on, ma anche società di media e piccola dimensione che si occupano di servizi o di aspetti tecnici. Le pressioni sono tali che è piuttosto probabile che diverse società gettino la spugna ed abbandonino la lotta, magari incentivate da possibili contratti con gli USA. Questo sarebbe il più grande caso di perdita su investimenti al mondo: Nord Stream 2 è costata sin’ora 8 miliardi di euro che, se non finita , sarebbero soldi letteralmente gettati al vento.
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