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Nonostante gli sforzi del deep state, la Casa Bianca conferma la presenza di Trump a Davos. Preparatevi ai fuochi artificiali

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Hanno cercato di fare di tutto per evitare che Trump venisse a parlare a Davos. Lo speech preparato per Trump (tre le decine pronti per il Commander in Chief, che deciderà all’ultimo momento quale interpretare) sembra sia in grado di terremotare il sistema finanziario globale, alla radice. Ossia l’architettura di manipolazioni finanziare ideate dallo staff di Obama per orientare globalismo, valute e deficit statali sembra vacillare. Questa volta in modo mortale. Ed estremamente dirompente. Questo è quanto sembra emergere dai primi rumors.

Certo, Trump ha fortemente voluto venire a Davos, assieme a mezzo governo USA (Mnuchin, Ross, Tillerson). Oltre che ad un bel pezzo di esercito a sua difesa, si rumoreggia che la Svizzera abbia concesso l’uso di numerose sue basi militari per sbarcare il materiale proveniente dagli USA (tra cui un’auto blindata rigorosamente made in USA – e non tedesca, casomai capitasse qualche strano incidente -, alcuni elicotteri Black Hawk e chissà quali altre diavolerie).

Che sia chiaro, il Presidente USA fa bene a tenere la guardia alta vista la vicinanza – durante la permanenza in Svizzera – con uno dei nemici USA più formidabili della storia.

Che ci sia dell’altro non è dato sapere ma sembrerebbe che, si, forse c’è anche dell’altro (…).

La cosa che possiamo certamente dire è che il deep state ha fatto di tutto e di più per boicottare il viaggio trumpiano, con la collaborazione dei globalisti d’America e d’EUropa. Oggi sembra non ci siano riusciti, sebbene Pence – si dice  – sia oggetto in questi giorni di un incremento del livello di sicurezza come Vice Presidente.

Vedremo. Venerdì prossimo venturo sarà una data da incorniciare, in ogni caso.

MD


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