Attualità
Non è un paese per Becchi
Vietato far domande.
L’acuto, intelligente, documentato, iroso e non sempre simpatico Prof. Becchi ha osato porre la domanda sbagliata su twitter, nel momento sbagliato:
Un tweet arrivato con troppa urgenza, dovuta certamente dallo sgomento e dalla paura (Becchi e Sassoli sono praticamente coetanei). L’impulsivo professore (che poi è la caratteristica che di lui ci piace) in realtà ha espresso le sue paure circa un vaccino che ha dichiarato più e più volte di non volersi fare, ha cercato risposte, rassicurazioni.
E ha di fatto insinuato dei dubbi sulla correlazione tra il vaccino e la morte di Sassoli.
Sassoli ufficialmente è morto di ben altro, di un male covato da tempo che non gli ha lasciato scampo. E non c’è dubbio che questa prematura dipartita addolori Becchi. Ma quel tweet ha dato la stura alla parte peggiore dei melmosi sentimenti di twitter.
Lungi da noi il voler difendere Becchi (deve farsi le ossa, deve crescere anche lui, deve imparare da solo in che mondo virtuale sta vivendo). La cosa che ci ha colpiti sulla quale vogliamo spendere due righe è la reazione scomposta e disgustosa e sadica del popolo di twitter e dei giornali che si son buttati a pesce (a squalo direi) sulla vicenda.
Lo stamp preso tra le prime notizie che ci sono apparse sul PC googlando la parola “Becchi”, rappresenta solo una piccolissima parte dei giornali che si sono alacremente attivati a sbattere il mostro in prima pagina. Ci ha colpiti in particolar modo Libero, di cui fino a pochissimo tempo fa il professore era un apprezzato collaboratore, poi epurato dalla nuova gestione.
Negli articoli si leggono dichiarazioni sculettanti ed opportunistiche tipo quelle della ex Ministra Bellanova:
«Vergogna. Non ci sono altre modi per commentare le illazioni di Paolo Becchi sulla morte di David Sassoli». Lo scrive Teresa Bellanova su Facebook. «In queste ore tantissimi nelle reti no vax hanno esultato, diffondendo parole d’odio e macchiando la memoria di un uomo di valore, che ha dedicato la sua vita all’Italia e all’Europa, portando avanti con convinzione principi e ideali fondamentali delle nostre democrazie – prosegue la vice ministra, presidente di Iv -. Mi auguro che i responsabili di quelle offese vengano individuati e sanzionati. Basta diffondere odio e bugie. Oggi c’è spazio solo per il silenzio commosso di chi conosceva David, la sua storia, il suo impegno».
Vergogna per le illazioni? E perchè mai. Non lo ha insultato, non lo ha chiamato delinquente, truffatore, corrotto. Ha ipotizzato una causa di morte. Ha sbagliato, ma vergogna perchè? E poi perchè accomunare Becchi alle parole di qualche squilibrato sotto il suo post, ai messaggi d’odio, al POPOLO DELLA RETE DEI NOVAX. Chi ha paura di morire ” in un esperimento sbagliato” (cit) non è necessariamente un novax, innanzitutto. Chi è insofferente al giogo non si capisce quanto ancora utile che è stato imposto, non è necessariamente novax, è solo esasperato. Chi gioisce per la morte di qualcuno invece è un verme, e su questo nemmeno se ne deve discutere. E poi, cara Bellanova, quando scrive: “Basta diffondere odio e bugie” spero che si riferisca anche ai rappresentanti del popolo italiano che in conferenza stampa sventolano foglietti colorati con statistiche datate, dichiarando percentuali falsate e dividendo il popolo tra buoni ed untori assassini. Chi semina odio cosa crede di raccogliere?
La verità è che Becchi è cascato nella Rete come un pesce, dando l’opportunità agli squaletti di fare la grande scorpacciata appena hanno sentito odor di sangue. Quelli grossi e tutti quelli parassitari attaccati alle loro branchie a ripulire i sedimenti e a tutti i gregari che li affiancano. Becchi è stato usato come rappresentante più in vista di un’intera categoria che da un anno il mainstreim sta cercando in tutti i modi di zittire, deligittimare, annientare. Da terrapiattisti a profanatori di morti.
Becchi e tutti gli altri son stati chiamati sciacalli. Uno per l’altro, ne basta uno e tutti gli altri vengono accorpati. Invece l’operazione che i giornali stan facendo usando Becchi come potremmo chiamarla? Sciacallaggio è già suo, il loro invece è un lavoro da squali, vili, famelici, che pensano solo a nutrirsi di visualizzazioni e contributi per aver fatto bene il loro lavoro di killer.
Concludo con un pensiero affettuoso per L’Università di Genova che si è affrettata a prendere le distanze dal Professor Becchi, rimarcando la loro fede cieca nei vaccini: se non vi piace che qualcuno con un pensiero indipendente, libero, analitico, anche dubbioso (i dubbi sono alla base degli studi, anche medici) esprima un suo punto di vista personale, invece che un filosofo dovevate assumere un maggiordomo. Ne trovate quanti ne volete, pullulano.
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