Seguici su

Attualità

No a soluzioni assistenziali, si alla nona tutela: la voce degli esodati esclusi

Pubblicato

il

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, dagli ultimi 6000 esodati ex legge Fornero non tutelati. La lettere ci è giunta da Roberta Bottaro portavoce del Comitato Esodati Licenziati e Cessati.

Dai vari incontri con delegazioni di Esodati, non ultimo quello del 10 gennaio scorso, emerge chiara la volontà politica di questo Governo di:


a) non mantenere le promesse formalmente fatte dal Ministro del Lavoro di risolvere l’annoso dramma degli Esodati;


b) non approvare una Nona Salvaguardia (prevista al Capitolo 5, punto 9 del programma elettorale della Lega);


c) disconoscere la platea dei 6.000 esclusi adducendo la circostanza che l’INPS non certifica tale platea quantificata in meno di 100 interessati, individuati non si sa bene con quali criteri, quando al Sottosegretario del precedente Governo la stessa INPS ne certificava oltre 3.000
. Interrogazione, risposta e tabella, sono reperibili sul Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 15 settembre 2016, da pag. 125 a pag. 129 (scaricabile a questo link:
http://documenti.camera.it/…/html/2016/09/15/indiceGenerale…)


d) riconoscere la figura di Esodato esclusivamente a coloro che avevano firmato accordi sindacali per concordarne la fuoriuscita dal posto di lavoro. Non si capisce francamente tale posizione e da quale assunto giuridico derivi, stante la circostanza che ben 8 LEGGI DELLO STATO APPROVATE DAL PARLAMENTO, E SPESSO COL VOTO FAVOREVOLE DELL’ATTUALE MAGGIORANZA, prevedano ben 5 categorie di esodati espulsi dal posto di lavoro, antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di riforma Monti-Fornero, con e senza accordi;


e) si vorrebbe trovare una adeguata soluzione previdenziale solo ed esclusivamente per quel centinaio di privilegiati lasciando a tutti gli altri un’altra soluzione (non previdenziale) non ben definita né nei numeri né nella forma, ma di natura assistenziale e onerosa per i medesimi.

 

I 6.000 Esodati Esclusi dalla Ottava Salvaguardia NON CHIEDONO ASSISTENZIALISMO (tra l’altro numerosi di loro non potranno neanche accedere alle misure ipotizzate!) MA HANNO DIRITTO AD UNA SOLUZIONE PREVIDENZIALE!!!

Nell’Ottava Salvaguardia erano incluse gravi discriminazioni nell’assegnazione della deroga penalizzando gravemente tutte le categorie di Esodati senza accordi sindacali. Discriminazione inconcepibile ed inaccettabile che si vorrebbe perpetuare con questa ipotesi di soluzione dell’attuale Governo!!!
E’ il caso di sottolineare che le riforme pensionistiche negli altri Paesi UE hanno previsto un periodo di transizione medio di 10 anni.
Sostanzialmente si sono considerate (e si vorrebbe perseverare nel grave errore!!!) platee di Esodati di serie A e di serie B non considerando che sono TUTTI lavoratori gravemente penalizzati dalla riforma e TUTTI lavoratori espulsi dal mondo del lavoro PRIMA dell’entrata in vigore della infame riforma e TUTTI ad un passo dalla pensione e TUTTI senza alcuna possibilità di ricollocamento per evidenti motivi anagrafici.

Le risorse finanziarie per salvaguardare anche gli ultimi 6.000 Esodati CI SONO!!
Infatti i soli risparmi dell’ottava salvaguardia, riversati al Fondo per l’Occupazione Sociale e Formazione (FOSF) con la precedente legge di stabilità, ammontavano a circa 776.6 Mln, ben sufficienti a garantire, in misura pressoché doppia, al fabbisogno economico della Nona Salvaguardia valutato in 339.9 Mln.

Ricordiamo che il Parlamento dell’attuale Legislatura si è espresso favorevolmente in merito alla emanazione di una Nona Salvaguardia per i 6.000 ESODATI con:


 la Risoluzione congiunta 8-00004 votata all’unanimità dalla Commissione Lavoro della Camera lo scorso 30/10/18 a (
http://documenti.camera.it/…/leg.18.bol0083.data20181030.co…)
 l’ Ordine del Giorno G/981 sez I/3/11 al DDL n. 981 della Commissione Lavoro del Senato accolto dal Governo lo scorso 14/12/18
(
http://www.senato.it/…/18/Emendc/1095592/1084960/index.html…)
 l’ Ordine del Giorno 9/1334-B/78 accolto dalla Camera dei Deputati come Raccomandazione lo scorso 30/12/1 8
(
https://documenti.camera.it/…/leg.18.sed0106.allegato_a.pdf…)

Nel respingere con fermezza ogni e qualsiasi paventata “soluzione” NON PREVIDENZIALE, i 6.000 Esodati chiedono al Governo UNA NONA SALVAGUARDIA che:
• includa tutti coloro finora esclusi da precedenti salvaguardie per “vizio di data” di decorrenza pensione o di requisito;
• conceda uguali diritti indipendentemente dalla categoria esodati di appartenenza;
• comprenda tutti ed esclusivamente coloro che siano in possesso degli specifici requisiti che connotano la condizione di esodato così come riconosciuto dalle 8 Leggi precedenti;
• in cui sia applicato, a TUTTI i 6.000 interessati, il regime dei requisiti vigente prima dell’entrata in vigore del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, modificato dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011, come nelle precedenti salvaguardie.


Riteniamo le ipotesi di soluzione emerse in questi giorni INACCETTABILI e riteniamo che il Governo POSSA e DEBBA trovare una soluzione PREVIDENZIALE equa, equilibrata e definitiva per tutti i 6.000 ESODATI tuttora rimasti ESCLUSI.

10 febbraio 2019
Comitato Esodati Licenziati e Cessati
https://www.facebook.com/groups/COMLICENZIATI/

PER chiarisce il nostro obiettivo.

Proseguono, a ritmo quotidiano e purtroppo finora senza esito, i tentativi del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” di ottenere udienza presso il Ministero del Lavoro. Consapevoli che, per contro, ben altra attenzione è già stata facile appannaggio di altri comitati, pseudo comitati, comitati di categorie specifiche, altri di pura facciata e addirittura semplici rappresentanti di se stessi, non si comprendono le ragioni ostative che, dopo quasi un mese di vani tentativi, si frappongono, non soltanto alla concessione di un incontro ma perfino a un semplice contatto telefonico diretto. Non si comprende… O forse sì.

È in considerazione di tale particolare disattenzione da parte delle istituzioni che il Comitato esprime tutta la sua preoccupazione per un atteggiamento chiaramente temporeggiante, utile solo a dirottare il confronto verso soluzioni preconcette, nel merito assai lontane da quelle eque e conformi alla natura costituzionale del danno subito dagli esodati, più volte esposte chiaramente dal Comitato. Il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”

quindi si #dissocia, fin d’ora, da qualsiasi proposta di sostituire la dovuta salvaguardia con soluzioni estemporanee, a cominciare dalle riforme pensionistiche appena approvate in questi giorni. Questo per molti, seri e argomentati motivi:
⬇️
1. Quota 100, in considerazione dei requisiti richiesti, non è raggiungibile per la quasi totalità degli esodati;

2. Una sua eventuale rimodulazione su requisiti più favorevoli lascerebbe comunque fuori le carriere discontinue (discriminazione di genere nei confronti delle donne) o costringerebbe i lavoratori a versare contributi per i quali hanno già versato;

3. La misura della quota, qualora risultasse inferiore ai requisiti che concorrono a formare la quota 97,7 prevista dal precedente regime, offrirebbe spunto ai già salvaguardati per un massiccio ricorso costituzionale;

4. Le contribuzioni inferiori ai 30 anni, non avendo altra soluzione che l’APE, ne conseguirebbero un pesante danno economico APE inoltre è stata prorogata per un solo anno quindi, gli esodati con requisiti al 2020 e 2021 resterebbero esclusi;

5. La clausola di salvaguardia contenuta nel Decreto Pensioni e l’incertezza sulla consistenza della platea dei richiedenti, non garantiscono la durata triennale del provvedimento, col risultato che le richieste degli esodati possano non trovare accoglienza in tutto o in parte;

6. Disconoscere il diritto alla salvaguardia equivale a riversare i lavoratori esodati, privati del reddito ormai da sette anni, nel marasma di graduatorie dove altri lavoratori, tuttora in attività (quindi non in emergenza economica), avrebbero giocoforza precedenza in graduatoria;

7. Un diritto contemplato dalla Costituzione va riconosciuto nella sua interezza e non può essere barattato con soluzioni riduttive della forma e della sostanza.

A questo, il Comitato in parola oppone la sua proposta che consiste in una nona salvaguardia che, riprendendo il testo della ottava salvaguardia, ne estenda i termini dei requisiti a tutto il 31/12/2021 per tutte le categorie indistintamente, tenendo conto che ulteriori due anni di transitorio allineerebbero semplicemente la nostra legislazione alle ultime riforme in ambito UE (Germania e Portogallo). Proposta semplice e chiara, formulata sulle risultanze numeriche contenute nella risposta del Sottosegretario Cassano all’interrogazione in Commissione Lavoro n° 5-09123 dell’on. Walter Rizzetto, facilmente traducibile in testo di Legge, che costituisce anche il giusto metro per stigmatizzare i requisiti necessari a definire lo status di esodato.

Su queste sole basi, il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” continuerà a cercare il dialogo con le istituzioni attraverso i suoi due unici delegati o i suoi amministratori diffidando, fin d’ora, chiunque dall’accomunarlo a proposte o decisioni difformi da un provvedimento di salvaguardia, ancorché non in linea con il testo di legge della ottava salvaguardia. Altrettanto diffida chiunque, tranne i suoi due delegati i cui nomi verranno comunicati alle istituzioni a tempo debito, dal presentarsi a proprio nome a qualsiasi incontro o evento. Parimenti, il Comitato ricorrerà a tutti media e a tutti i siti web che lo hanno affiancato nel tempo, per informare correttamente i cittadini delle #irricevibili soluzioni che l’attuale contesto paventa.

Certi della vostra comprensione in questo momento per noi cruciale, porgiamo i nostri distinti saluti.

Tanto per mettere giù 2 numeri e non certo per assolvere chi è artefice primo di quel dramma, voglio rammentare che il fondo esodati, con relativa dotazione di 11,6 Mld, fu istituita con la LdS 2013 (gov. Monti) su proposta dell’on. Fassina. Lo stesso gov. Monti, tra il 2012 e il 2013 licenzió 3 salvaguardie per una previsionale di 130.000 salvaguardie. I successivi govv. Letta e Renzi approvarono le restanti salvaguardie senza aggiungere un solo euro al fondo anzi, di euro ne portarono via 2,6 Mld con una incredibile serie di motivazioni tra le quali, il Giubileo e il Carnevale di Viareggio meritano una menzione particolare. I salvaguardati, a consuntivo dell’ultima salvaguardia, ammontano a 150.000. Appena 20.000 oltre quelli previsti dal gov. Monti e, tra questi, un consistente numero di ‘portoghesi’, tra i quali non posso non menzionare i fruitori di permessi 104 a babbo morto e. I mobilitati di aziende decotte, cessati nel 2014 e corredati di un gigantesco paracadute di 36 mesi per fargli rientrare i requisiti entro il periodo di mobilità. In ultimo, non si puó dimenticare l’asdordante silenzio del gov. Gentiloni alle insistenti sollecitazioni dei comitati a sanare le gravi iniquità causate con la VIII salvaguardia che vede tuttora gente con decorrenza a metà 2017 esclusa dalla salvaguardia mentre altri, con decorrenza nel 2023 sono salvaguardati.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito