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Economia

Crisi terre rare: Nissan e auto elettriche in frenata per lo stop cinese

La stretta cinese sulle esportazioni di terre rare sta paralizzando l’industria auto: Nissan taglia la produzione della Leaf, e la transizione elettrica è a rischio. Scopri l’impatto globale.

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Nissan ridimensiona la produzione della nuova Leaf: la stretta cinese sulle terre rare crea caos nell’industria automobilisticaIl colosso automobilistico giapponese Nissan Motor sta riducendo i piani di produzione della sua nuova serie di veicoli elettrici Leaf, a causa della carenza di componenti provocata dai controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare.

Lo riporta Kyodo News, evidenziando come questa battuta d’arresto sia solo l’ultima di una serie di ostacoli che stanno colpendo i produttori di auto a livello globale.All’inizio di aprile, la Cina ha annunciato restrizioni sulle esportazioni di elementi cruciali come disprosio, gadolinio, scandio, terbio, samario, ittrio e lutezio.

Questi elementi, noti come terre rare “pesanti” e “medie”, sono essenziali per applicazioni automobilistiche, come rotori, motori e trasmissioni di veicoli elettrici e ibridi, oltre che nell’industria della difesa per componenti di jet, missili e droni.

La mossa di Pechino ha mandato in tilt le catene di approvvigionamento globali, colpendo duramente il settore automobilistico.Non solo Nissan: anche Suzuki Motor ha dovuto fermare la produzione del suo modello di punta, la Swift, a causa delle stesse carenze nella filiera, secondo quanto riferito a Reuters da fonti interne.

Suzuki Swift

Le associazioni automobilistiche globali hanno lanciato l’allarme: le linee di produzione e assemblaggio stanno rallentando o addirittura fermandosi a causa della mancanza di magneti e componenti derivati dalle terre rare.

In Germania, la VDA, l’associazione dell’industria automobilistica, si è unita al coro di preoccupazione, avvertendo che i controlli cinesi potrebbero paralizzare le linee di produzione. A maggio, l’Alliance for Automotive Innovation, che rappresenta colossi come GM, Toyota e Volkswagen, ha messo in guardia su riduzioni della produzione e possibili fermi delle linee di assemblaggio senza un accesso adeguato a magneti e terre rare.

Sebbene la Cina abbia recentemente allentato alcune restrizioni, approvando un numero limitato di licenze di esportazione, la carenza di magneti e componenti derivati dalle terre rare continua a pesare sulle catene di approvvigionamento globali. Un problema che minaccia di rallentare la corsa verso l’elettrificazione dell’industria automobilistica e che spinge alla ricerca di fornitori alternativi a quelli cinesi, o a cercare l’introduzione di modelli non elettrici.


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