Energia
Nigeria a rischio Blackout totale: lo sciopero nel settore petrolifero minaccia di spegnere il Paese
Uno sciopero nel settore petrolifero per il licenziamento di 800 lavoratori minaccia di lasciare l’intera Nigeria al buio, fermando le centrali termoelettriche che forniscono il 70% dell’energia del paese.
Una vertenza sindacale nel settore petrolifero rischia di lasciare al buio la più grande economia africana. La Nigeria potrebbe affrontare un blackout su scala nazionale a partire da lunedì, a seguito della decisione del sindacato PENGASSAN (Petroleum and Natural Gas Senior Staff Association of Nigeria) di avviare uno sciopero a oltranza.
L’allarme è stato lanciato da Joy Ogaji, Segretario Esecutivo dell’Associazione delle Società di Generazione Elettrica (APGC), che ha avvertito di un’imminente paralisi del sistema. I fornitori di gas naturale, seguendo le direttive sindacali, hanno infatti notificato alle centrali termoelettriche l’interruzione delle forniture. “Le GenCos termiche hanno ricevuto notifica dai nostri fornitori di gas di spegnere i nostri impianti”, ha dichiarato Ogaji, aggiungendo: “La Nigerian Gas Infrastructure Company ha specificamente richiesto alle GenCos di conformarsi”.
Il rischio è concreto e immediato. Le centrali idroelettriche, da sole, non sono sufficienti per il fabbisogno energetico di un paese di oltre 200 milioni d’abitanti. Come ha sottolineato la stessa Ogaji, “le centrali idroelettriche da sole non possono sostenere il sistema”, preannunciando un’oscurità imminente.
Le ragioni dello scontro e l’effetto domino
Alla base della protesta c’è una disputa che, apparentemente, sembrerebbe circoscritta. Lo sciopero è stato indetto per protestare contro il licenziamento di oltre 800 lavoratori presso la raffineria petrolifera Dangote, un colosso industriale del paese. Il sindacato PENGASSAN ha chiesto il reintegro immediato dei lavoratori, minacciando di bloccare l’intero settore energetico nazionale fino a quando le sue richieste non saranno accolte. Quindi lo sciopero è comprensibile: in Nigeria si sciopera ancora per i lavoratori.
Le conseguenze di questo braccio di ferro potrebbero essere devastanti, in un classico effetto domino che parte da una singola vertenza per arrivare a paralizzare un’intera nazione. L’azione sindacale minaccia di bloccare:
- Produzione di greggio: Con un impatto diretto sulle esportazioni e sulle entrate statali.
- Fornitura di carburante: Causando code ai distributori e problemi logistici.
- Distribuzione di gas: Il fattore scatenante del potenziale blackout.
- Generazione elettrica: Il punto critico della crisi.
In Nigeria, le centrali termoelettriche alimentate a gas rappresentano oltre il 70% della capacità di generazione elettrica totale. Un loro spegnimento non solo causerebbe interruzioni di corrente diffuse, ma metterebbe a dura prova la tenuta delle centrali idroelettriche, aumentando esponenzialmente il rischio di un collasso completo del sistema elettrico nazionale. Il tutto, ovviamente, andrebbe ad aggravare una situazione economica già complessa per milioni di cittadini nigeriani.
Domande e Risposte
1. Perché uno sciopero in una raffineria può causare un blackout nazionale? La maggior parte dell’elettricità in Nigeria (oltre il 70%) è prodotta da centrali termoelettriche che bruciano gas naturale come combustibile. Il sindacato in sciopero, PENGASSAN, rappresenta i lavoratori senior del settore petrolifero e del gas. Esercitando il loro potere, hanno ordinato ai fornitori di interrompere il flusso di gas verso queste centrali. Senza combustibile, le centrali sono costrette a spegnersi, rimuovendo la principale fonte di energia dalla rete nazionale e rischiando di farla collassare.
2. Qual è il ruolo della raffineria Dangote in questa crisi? La raffineria Dangote è un impianto petrolifero privato di importanza strategica per la Nigeria. La crisi è scaturita dalla decisione dell’azienda di licenziare oltre 800 dei suoi lavoratori. Il sindacato PENGASSAN ha reagito proclamando uno sciopero non solo contro l’azienda, ma a livello nazionale, utilizzando la sua influenza sull’intero settore energetico come leva per costringere la raffineria a reintegrare i lavoratori licenziati. La disputa, quindi, pur nascendo localmente, ha assunto una dimensione nazionale a causa del potere del sindacato.
3. Quali potrebbero essere le conseguenze economiche per la Nigeria se lo sciopero dovesse continuare? Le conseguenze andrebbero ben oltre il semplice disagio di un blackout. Economicamente, un’interruzione prolungata dell’energia paralizzerebbe l’industria, le attività commerciali e i servizi, con perdite di produzione e ricavi enormi. Inoltre, il blocco della produzione di petrolio e gas ridurrebbe drasticamente le entrate da esportazione, vitali per l’economia nigeriana. Questo potrebbe indebolire la valuta locale, aumentare l’inflazione e aggravare le difficoltà per la popolazione, in un contesto economico già fragile.
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