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New York: voti ai non cittadini con solo un mese di residenza. Come ti trasformo la democrazia in una burletta la

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Il sindaco neoeletto di New York, Eric Adams ha consentito che un disegno di legge che regala il voto ai non cittadini diventi legge. Questo dopo che il consiglio comunale lo ha approvato il mese scorso.

I newyorkesi non cittadini statunitensi, che vivono in città da almeno un mese, possono ora votare legalmente alle elezioni cittadine a partire dal prossimo anno, questa nuova legge. Adams, pur esprimendo riserve su alcuni aspetti del disegno di legge, non ha scelto di porre il veto o di impugnarlo in altro modo, consentendone l’approvazione  da parte del consiglio comunale.

Mentre ci sono più di una dozzina di comunità negli Stati Uniti che consentono ai non cittadini di votare, New York – con più di 800.000 non cittadini che si trovano in città, anche per periodi brevi, ne fanno un caso completamente a parte.  Undici città nel Maryland e due nel Vermont hanno fatto lo stesso, ma la loro popolazione rappresenta solo una frazione della più grande area urbana del paese.

Secondo quanto riferito, i non cittadini in età per votare legalmente documentati costituiscono uno su nove dei 7 milioni di residenti adulti di New York. Se la nuova legge non verrà contestata, i non cittadini che sono stati legalmente residenti permanenti a New York per almeno 30 giorni, così come quelli con autorizzazione al lavoro negli USA e “Dreamers”, i figli degli immigrati irregolari, potranno votare alle elezioni per il sindaco della città, per i presidenti di distretto, controllori, procuratore pubblico e membri del consiglio comunale. Non potranno votare alle elezioni nazionali o statali.

Il Consiglio elettorale è responsabile di decidere come funzionerà questo sistema e deve creare un sistema funzionale di registrazione degli elettori che impedisca agli elettori non cittadini USA di votare anche alle elezioni nazionali e statali. Data la storia travagliata del Consiglio con questioni più semplici come l’invio delle schede elettorali adeguate ai residenti della città durante le elezioni del 2020, sono probabili alcuni passi falsi, ma un piano di attuazione deve essere presentato entro luglio affinché i non cittadini possano votare alle elezioni cittadine del 2023.

In questo modo si riduce la democrazia a una vera e propria burletta: potendo votare solo dopo un mese di residenza, e vista anche la facilità con cui è possibile preparare prove di residenza negli USA, aspettiamoci che, in futuro, qualche candidato arruoli qualche decina di migliaia di irregolari per farsi eleggere alle elezioni comunali, magari anche importandolì da fuori città. Far votare i morti sembrerà una cosa seria.


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