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NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO: PORDENONE, L’EURO, L’OUTSOURCING E L’OFF-SHORING (il caso Electrolux)

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NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO: PORDENONE, L’EURO, L’OUTSOURCING E L’OFF-SHORING (il caso Electrolux)

electrolux “Un uomo che non ha di che sfamare la sua famiglia non ha nulla. La sua libertà di culto sarà pari a zero perché alzerà gli occhi solo per maledire; la sua dignità di uomo sarà pari a zero perché sarà costretto a piatire l’aiuto dei suoi simili esponendosi a scherno e ricatti…..” (Cit. di autore ignoto) Ecco, questa citazione esprime il rischi che corre un’intera zona del produttivo nord italiano: Pordenone! Questo Week End ho avuto la fortuna di esporre le mie tesi, che poi sono quelle degli economisti fuori dal mainstream ufficiale, ai meetup di Sacile e Pordenone e prima di recarmi a questi incontri sono passato a ricaricare le batterie all’ingresso dell’Electrolux dove ho potuto scambiare quattro parole con il presidio dei sindacalisti.

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Dalle loro parole ho compreso ancora di più che purtroppo la strada della deflazione salariale sarà l’unica via possibile perché la fabbrica resti in Italia. D’altronde il fatto quotidiano l’aveva ben riassunto il motivo per cui la fine della fabbrica sarà quella:

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Bene, come mai accadono questi fenomeni? La teoria dello sviluppo economico di un paese dice che un paese meno evoluto dell’altro ha salari e livello dei prezzi più bassi rispetto a quelli maggiormente evoluti. Di conseguenza, produrre una merce in un paese costerà meno che produrla in un altro. Ovviamente, la stessa merce sarà venduta a prezzi inferiori in quello più evoluto se la importo dal secondo e i costi di trasporto sono sufficientemente contenuti al punto da non incidere molto. In questo caso, le aziende che produrranno beni soggetti a concorrenza internazionale (chiamati tradable) si troveranno in difficoltà causa della regola del prezzo unico che vale per tali beni. Di conseguenza, le aziende del paese evoluto che iniziano a sentirsi in difficoltà nel competere sul prezzo, reagiranno ricorrendo all’outsourcing, ovvero appaltano all’esterno le operazioni a basso valore aggiunto al fine di mantenere inalterata la capacità competitiva e il saggio di profitto. Faccio presente che il saggio di profitto ante-austerity in Italia era il 35% ed era rappresentato dal Margine Operativo Lordo (MOL). Bene, questo significa che fintanto che non è arrivato Monti a raffreddare il mercato interno (i consumi nei negozi) aumentando le tasse in qualche modo le aziende (con un po’ di delocalizzazione consentita sotto banco dal sistema) sono riuscite a sopravvivere alla crisi. Ma poi è arrivato Monti e cosa è accaduto? Tra l’innalzamento dell’Iva, dell’IMU, della TASI ecc. ecc. il mercato interno è morto e le aziende hanno visto cadere il Margine Operativo Lordo dal 35% al 22%. Badate bene che sotto il Margine Operativo Lordo ci sono ancora dei fattori della produzione da remunerare: ammortamenti, tasse, oneri bancari e utile netto! E quale sarà stata la reazione del sistema produttivo? Out-sourcing! Quante più aziende possibile sono andate chi in Albania (stipendi da 200 euro il mese con la gente che lavora quando il lavoro in fabbrica c’e’ altrimenti se ne sta a casa), chi in Montenegro (480 euro il mese), in Slovenia (700 euro il mese), in Bulgaria, in Bosnia e ora finalmente potranno anche andare in Ucraina (il cui prezzo del lavoro mi pare sia 80 euro il mese circa). Secondo voi, il sistema si fermerà qui? No, perché agli stabilimenti polacchi della stessa Electrolux pare sia stato detto: “o vi tagliate gli stipendi o andiamo in Asia” Si chiama OFF-SHORING! electrolux Bene, pensate forse che questa descrizione sia teorica? Questa è l’esatta dinamica che dal 2000 in poi ha riguardato il laborioso Veneto. Le aziende Trevigiane non de-localizzate completamente hanno mantenuto in Italia solamente le attività di progettazione dei prodotti, Venezia e Padova si sono invece concentrate su Turismo (la prima) e ricerca (la seconda). In una parola: DEINDUSTRIALIZZAZIONE TOTALE, AUMENTO DI FALLIMENTI E DI SOFFERENZE BANCARIE. electrolux Ecco cari amici, ora ditemi, come potranno uomini over 40 che hanno iniziato a fare gli operai a 18 anni (all’incirca il 1992) non conoscono 4 lingue e magari hanno due figli e una casetta di 70 metri quadri a Pordenone a mantenere se stesso ed i propri familiari sino al naturale completamento del proprio ciclo vitale? Alla mia affermazione ai presidianti “o vi tagliate gli stipendi del 30% o la strada sarà prendersi la fabbrica, in forma cooperativa, e sfornare prodotti aumentando la VERA produttività del 30% (output di prodotti finiti realizzati ogni ora uomo impiegata)” sapete cosa mi è stato risposto? Questo: “abbiamo in fabbrica 4 argentini che ci hanno detto, tranquilli, anche noi abbiamo passato questo momento col governo di Domingo Cavallo (l’inventore della stabilità argentina basata sulla parità dollaro-peso 1 a 1) una decina di anni fa e alla fine ci siamo presi il governo e le fabbriche”

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Sapete cosa vi dico? Che il rischio è elevato anche in Italia grazie ad una classe di politici che difendono l’Euro e che ha trasformato l’Italia in un paese in via di sviluppo che prende a prestito dai paesi forti una valuta troppo rivalutata rispetto alla propria economia. Cari amici di Pordenone e provincia, posso solo darvi un appoggio morale e dirvi che vi seguirò da lontano perché non si può far finta di niente, dietro l’Electrolux a Pordenone ci sono 1200 ed oltre dipendenti e minimo lo stesso numero di addetti dell’indotto. Togliere l’Electrolux a Pordenone significherebbe far morire l’economia di quello che era “il giardino della Serenissima”, si lo so che siete così campanilisti da farmi notare che tale appellativo riguarda Sacile ma siamo pur sempre a 5 km da Pordenone, quindi!. Pordenone, territorio bellissimo e benedetto dal Cielo, tale dovrà rimanere, con la sua fabbrica e le sue famiglie, con gli affetti e le amicizie, nessuno dovrà essere costrette all’emigrazione di massa o all’impoverimento totale causa cospicui tagli al profitto per il riallineamento delle produttività! A nulla varranno i (pare) 36 milioni di euro pensati dal Management per operare un riallineamento a mezzo ristrutturazione aziendale dato che significherebbe un consistente taglio all’organico per almeno il 30-40% dei dipendenti, con analoghi risultati in termini occupazionali.   “Non la natura che è unica per tutti distingue i nobili dagli ignobili ma le azioni di ciascuno e il suo modo di vivere” (Epicuro)   Gustinicchi Maurizio Economia 5 Stelle


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