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Nemmeno una legge elettorale proporzionale potrà fermare Salvini (di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero del 12/9)

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Articolo a firma di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero del 12 settembre 2019:

Il nuovo governo nasce con l’ obiettivo di evitare nell’immediato le elezioni anticipate, ma le sue sorti sono appese alle decisioni di Renzi; sarà lui a decidere di staccare la spina quando vorrà. Nel gennaio 2022 c’è l’elezione del Capo dello Stato, quindi a partire da fine luglio 2021 inizierà il semestre bianco in cui Mattarella non potrà più sciogliere le Camere fino all’elezione del nuovo Presidente. Se il senatore di Rignano sull’Arno uscirà sconfitto alle regionali di quest’anno e dell’anno prossimo, è probabile che acceleri la dipartita del Conte bis. Ma prima ci sono due scogli da affrontare: l’ultimo voto in seconda deliberazione a Montecitorio della legge di revisione costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari e la legge elettorale che dovrà eventualmente conformarsi alla riforma della Costituzione.
Il dato di fatto saliente, contrariamente a quello che Di Maio ripeteva fino a pochi giorni fa, è che la riduzione del numero dei parlamentari non è una priorità del Conte bis, tant’è che finora non è stata ancora calendarizzata alla Camera. Ammesso che lo fosse entro la fine dell’anno, l’approvazione della nuova legge elettorale dovrà attendere l’esito del referendum popolare confermativo, che a quel punto dovrebbe tenersi entro l’estate dell’anno prossimo. Qualunque fosse l’esito del referendum, l’obiettivo di Pd e M5S è quello di dar vita ad una legge elettorale proporzionale che eviti di consegnare il Paese a Salvini, il quale con la legge attuale – il Rosatellum (proporzionale con sostanziale correzione maggioritaria) – andrebbe spedito dritto Palazzo Chigi.
Le intenzioni della nuova maggioranza sono quelle di rispolverare il vecchio tedeschellum, il disegno di legge bloccato dai franchi tiratori nell’estate 2017, oppure una legge simile a quella per le elezioni europee. In entrambi i casi Pd e 5Stelle non rinunceranno ad una soglia di sbarramento inferiore al 4-5% per attribuirsi i seggi delle liste sotto soglia e tentare – nella nuova Legislatura – di andare di nuovo al governo insieme facendo fuori Salvini. Ma non hanno fatto bene i conti.
Se la Lega si confermasse il primo partito italiano ottenendo pressappoco la stessa percentuale di voti ottenuti alle scorse europee (circa il 34%), con Fratelli d’Italia in continua crescita (tra il 7 e l’8%), non c’è trippa per gatti. Se infatti la somma dei consensi dei due partiti sovranisti superasse (anche di poco) il 40% dei voti, la golden share per la formazione del nuovo governo sarebbe comunque nelle mani della Lega, non essendo possibile per tutti gli altri creare maggioranze alternative. Per due motivi: la ovvia indisponibilità di Fratelli d’Italia ad entrare in un governo con Pd e M5S e il fatto che la distribuzione pro-quota delle liste sotto soglia di sbarramento avvantaggia il partito più votato, penalizzando gradualmente tutti gli altri.
A quel punto il Presidente della Repubblica non potrebbe sottrarsi dal dare l’incarico iniziale di formare il governo al leader del primo partito, o quantomeno non potrebbe favorire la nascita di maggioranze parlamentari che escludano il partito di maggioranza relativa in un sistema elettorale proporzionale. Esattamente come sempre è avvenuto nel corso della Prima Repubblica. Toccherà dunque a Salvini, leader di una Lega nazionale e sovranista, andarsi a cercare la maggioranza in Parlamento con chi è disposto a discutere con lui il programma di governo
Certo, una legge proporzionale ridimensiona consistentemente la forza parlamentare di chiunque, ma non ne impedisce l’ascesa al governo. Insomma, non è detto che col proporzionale si riesca, come si vorrebbe, ad eliminare la Lega.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Il Mattarellum fu ideato per mandare i progressisti di Occhetto al governo ma finì per dare due volte il governo a Berlusconi. Il Porcellum fu voluto da Berlusconi per fregare gli avversari ma per due volte ha mandato il centrosinistra al governo con uno scarto di voti dello zero virgola. Il Rosatellum nacque con l’obiettivo preciso di fregare il M5S ma ha finito per rafforzarlo. Più ci si scatenerà nel tentare di fare del male a Salvini, più il popolo sarà dalla sua parte. Auguri.

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero del 12 settembre 2019.

 


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