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Nel grande gioco, l’Italia ce la fa. Troppo grande per essere salvata, troppo importante per essere abbandonata di Guido Salerno Aletta Teleborsa

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Il vento è cambiato.

Il grande gioco internazionale che coinvolge l’Italia, il suo destino ed il suo ruolo, non si decide più solo a Bruxelles, in Germania, e soprattutto non c’è più Barak Obama, il Presidente democratico statunitense che non aveva nessuna simpatia per Silvio Berlusconi, il Presidente del Consiglio italiano amicissimo del suo predecessore repubblicano George W. Bush.

Ed è finita pure l’era del Premier britannico David Cameron, il conservatore che spalleggiava la politica decisa da Hillary Clinton, il Segretario di Stato americano che tifava a favore delle sollevazioni popolari in Medioriente. Anche il neo Presidente francese Emmanuel Macron ha dovuto ammettere di recente, bontà sua, che l’intervento militare in Libia del suo predecessore, Nicolas Sarkozy, ha creato solo danni enormi. Articolo integrale:

https://www.teleborsa.it/Editoriali/2017/12/05/nel-grande-gioco-l-italia-ce-la-fa-1.html


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