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Nasce la Simil-NATO del Pacifico fra USA, Corea del Sud e Giappone.

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I leader di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud renderanno nota una serie di “risultati” legati a impegni militari, diplomatici, educativi e tecnologici al termine del loro vertice trilaterale di venerdì, concordando inoltre di gestire una linea telefonica diretta “all’avanguardia” e impegnandosi a conferire da vicino in caso di crisi, hanno dichiarato giovedì alti funzionari della Casa Bianca.

L‘accordo presentato dal Presidente Joe Biden, dal Primo Ministro giapponese Fumio Kishida e dal Presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol si fermerà al di sotto di un’alleanza formale o del tipo di impegno di difesa collettiva previsto dall’articolo 5 vincolante della NATO. Ma riflette la comprensione che “qualcosa che rappresenta una minaccia per uno di noi, fondamentalmente rappresenta una minaccia per tutti noi”, ha dichiarato un alto funzionario statunitense, parlando a condizione di anonimato, riprendendo il linguaggio della NATO. “Il nostro obiettivo sarà quello di fissare un impegno trilaterale che renderà difficile fare marcia indietro rispetto agli impegni assunti da ciascuno dei tre a Camp David”, ha aggiunto un altro alto funzionario. “È a dir poco storico ciò che è stato realizzato”.

Il vertice di venerdì, che conclude anni di diplomazia tra le tre nazioni, è stato osservato con diffidenza da Pechino, preoccupata che le democrazie stiano cercando di accerchiarla, indebolire la presa del potere del Partito Comunista e rallentare il suo sviluppo nazionale.
Poiché la Cina ha a lungo beneficiato delle tensioni storiche tra Giappone e Corea del Sud, la dimostrazione di unità trilaterale di questa settimana – sempre che duri – complica il tentativo di Pechino di espandere il proprio potere militare e politico regionale.

I funzionari statunitensi, giapponesi e sudcoreani hanno ripetutamente affermato che il raggruppamento non ha come obiettivo la Cina e si prevede che il comunicato eviterà di menzionare il gigante asiatico in modo troppo esplicito.
“La Cina è un grande partner commerciale, un attore importante sulla scena globale”, ha dichiarato un altro alto funzionario. “Ognuno di questi Paesi vuole relazioni stabili ed è determinato a lavorare in modo costruttivo per raggiungere questo obiettivo. Non si tratta di prendere provvedimenti [destinati] in alcun modo a isolare la Cina”.

Però la geografia, sempre meno insegnata nelle scuole, ha un suo significato ed è complesso trovare una potenza regionale di dimensioni tali da richiedere un impegno congiunto di questi tre paesi. Anche la Corea del Nord sarebbe contenibile semplicemente dalla sua controparte del Sud. Appare inoltre chiaro che l’interesse della nuova alleanza si muove anche nell’area di Taiwan che non può farne parte per il suuo status giuridico controverso, però ci sono già garanzie indirette ad esempio, del Giapponee e degli USA che possono spostarsi alla nuova alleanza. Inoltre altri paesi dell’area potrebbero aderirvi se si sentissero pressati dalla Cina.

Questa alleanza “Simil NATO” si affianca alla AUKUS, l’alleanza, anch?èssa per ora tripartita, fra Regno Unito, Australia e USA, anch’essa centrata sul Pacifico. Ormai gli USA stanno tessendo una vera e propria rete di alleanze con la finalità di contenere militarmente la Cina, llimitandone la libertà d’azione e di espansione. Come risponde la Cina? Approcciando le nazioni insulari del Pacifico. Però questo è un altro discorso.

 


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