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MUTUI: Germania ed Italia simili, ma diversi timori

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Oggi sulla Welt è comparso un interessante articolo che mette in luce il rischio di una bolla immobiliare in Germania. Questo perchè, dopo gli ultimi ribassi dei tassi immobiliari voluti dalla BCE, si sono ribassati anche i tassi sui mutui. le banche devono impiegare i soldi per non pagare tassi negativi sui prestiti overnight. Questo ha ovviamente un effetto sugli interessi come possiamo vedere in questo grafico dove sono confrontati i tassi dei mutui a 10 ed a 15 anni in Germania:

Come vediamo in Germania un tasso fisso a 10 anni paga lo 0,72%, mentre un 15 anni paga il 1,06%. Un  tasso molto basso, per cui l’articolo citato parla di rischio di tassi negativi sul mutuo da un lato, come è successo in Danimarca, anche se per gruppi limitati di clienti, e soprattutto si incentra sul rischio di una bolla immobiliare d’oltralpe, ma quanto è vero questo pericolo? La stessa Welt poi ci fornisce dei dati che sono in parziale contraddizione con quanto affermato con l’articolo stesso:

Se può esserciuna bolla nel prezzo degli immobili questa è legata , come vediamo al continuo aumento degli affitti, la parte in beige, ma non particolarmente ad un aumento dei prestiti ipotecari. La bolla immobiliare, se c’è, è legata più che altro allo sviluppo degli affitti più che dei mutui, perchè, evidentemente , il consumatore tedesco è molto prudente e non si indebita più di tanto. Questo non diminuisce il pericolo di un calo dei prezzi immobiliari in Germania, ma questo non è dovuto ai tassi bassi, ma ad una crescita troppo forte degli affitti. Fino a quando potrà proseguire senza un forte aumento delle remunerazioni ?

In Italia l’andamento dei tassi di interesse è simile a quello della Germania, con ormai dei valori molto bassi, confrontabili con quelli tedeschi:

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Sono valori non troppo lontani da quelli tedeschi, dove solo i clienti premium hanno lo 0,3%. In Italia però nessuno ha paure di bolle immobiliari ,anzi il Sole registrava un calo del 9% sul numero dei mutui sottoscritti dagli italiani. Questo conferma che non basta avere dei tassi bassi per convincere gli italiani a sottoscrivere i finanziamenti, ma ci vuole anche una speranza nel futuro e dei redditi sufficienti. In Italia di bolle non ce n’è, anzi si prosegue con un mercato sostanzialmente stagnante. Se si vuole vedere una crescita dei mutui bisogna agire sui redditi.

 

 


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