Attualità
MÜNCHAU: PER LA GRECIA MOLTO MEGLIO USCIRE CHE ACCETTARE IL PIANO
L’editoriale di oggi di Wolfgang Münchau sul Financial Times fa da contraltare a quello di Giavazzi della scorsa settimana, dal simpatico titolo “I greci scelgono la povertà, lasciamo che facciano a modo loro”. Ma mentre le affermazioni di Giavazzi sono stato demolite senza pietà dal fact checking di Karl Whelan, sarà difficile non condividere le tesi e i dati di Münchau, riassumibili come segue:
Scenario A: Grecia accetta il piano della Troika delle Istituzioni e rimane in Euro:
- La Grecia perderebbe il 12.6% del PIL in 4 anni e il debito/PIL arriverebbe vicino al 200%
- Per Tsipras sarebbe un suicidio politico e per la Grecia un suicidio economico
Scenario B: Grecia fa default sul debito delle Istituzioni ed esce dall’Euro:
- La Grecia si libererebbe degli assurdi piani di consolidamento fiscale e dovrebbe solo garantire un piccolo surplus primario
- Farebbe default solo sul debito delle istituzioni e dei paesi dell’Eurozona (FMI, BCE, ESM e bilaterali), ma onorando il debito privato tornerebbe sui mercati in qualche anno.
- Dopo l’uscita presenterebbe un rischio molto ridotto per gli investitori: dopo il grexit il default sarebbe alle spalle e nessuno temerebbe più una conversione del debito in Dracme.
- La svalutazione avvantaggerebbe quel quarto dell’economia – soprattutto turismo – dipendente dall’estero
Münchau non manca di menzionare le turbolenze a breve termine – primo anno – in Grecia. Controllo dei capitali, introduzione probabilmente caotico di una nuova valuta, chiusura delle frontiere. Ma a suo avviso l’economia greca si riprenderebbe velocemente.
A questo proposito cita la massima di Churchill: l’ubriachezza, a differenza della bruttezza, passa. Il piano della Troika è brutto, e resterebbe tale negli anni a venire. Il Grexit al contrario darebbe un post-sbornia seguito da una certa sobrietà.
Per leggere integralmente l’interessante editoriale di Münchau:
Editoriale di Wolfgang Münchau
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