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Munchau: il richiamo dell’ambasciatore può essere un grande boomerang per Macron. Probabilmente lo sarà

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Oggi sul blog di Munchau, collaboratore del Financial Times e del Corriere della Sera, è comparso un articolo molto interessante di Wolfgang Munchau, che potete leggere nella sua interezza a questo link, nella pagina dell’analista, che potete raggiungere in questo tweet:

Il termine usato, “Buffone”, è molto forte e viene poi alleggerito nel pezzo, ma le perplessità di un analista indipendente, e filo europeista come Munchau sono ben evidenti a chiunque veda la questione con un occhio indipendente. L’incontro di Di Maio con i gilet gialli , quello che ha portato alla reazione francese, era non solo legittimo, ma utile per il presidente francese! Il movimento autoconvocato, come stanno dimostrando le ultime evoluzioni, non è unitario, anzi si presenta con diverse anime non molto chiare, e non ha una posizione ben precisa neppure sulla presentazione alle prossime elezioni, per cui il contatto con il leader di un movimento comunque già formato e pronto ha portato a delle ovvie divisioni e prese di posizione diverse. Per quanto tengano duro (nonostante i feriti ed una feroce repressione) i GJ sono, politicamente, forse troppo giovani per costituire una forza politica attiva. Comunque Di Maio agiva legittimamente nell’ottica delle elezioni europee per formare un gruppo  parlamento europeo ed acquisire una maggiore rilevanza, operazione non facile.  L’uscita macroniana, sottolinea Munchau, ha portato ad una notevole perplessità nel mondo diplomatico d’Oltralpe perchè è stata vista come una mossa inusitata, ed eccessiva. Tra l’altro, nessuno lo ha notato in Italia, ma, seguendo la nota legge di azione e reazione, la crisi  ha portato ad un allineamento di forze politiche nazionali in posizione filo-italiana, anche se non in modo così smaccato come il PD in Italia. Ad esempio:

Il richiamo dell’ambasciatore è un errore e dimostra che Macron non ha un punto di equilibrio in Europa“, parole simili a quelle usate da Munchau;

La folle decisione di E. Macron“. Dupont-Agnan, “Debout la France”.

Le due forze politiche combinate del centrodestra francese arrivano a contare un 30% dell’elettorato, secondo gli ultimi sondaggi. Dall’altro lato dello schieramento Melenchon non si è pronunciato, ma, sicuramnte, non è solidale con Macron con il quale sta fortemente polemizzando anche per le questioni venezuelane.

Aver portato lo scontro politico ad un livello diplomatico rischia di mandare veramente in frantumi il costrutto europeo, perchè trasforma, a livello europeo, quella che dovrebbe essere la nascente polemica parlamentare “Federale” in un conflitto fra stati.  In un momento anche giuridicamente delicato la mossa di Macron porta ad un livello più alto il conflitto, portando nell’agone politico delle armi di rapporti internazionali che rischiano di distruggere quel poco di Europa che è nato.


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