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Montezemolo lascia la Ferrari? Se fosse vero sarebbe il primo esempio di meritocrazia da quando il Governo che la invoca si è insediato…

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Le agenzie riportano che Luca Cordero di Montezemolo, l’uomo dai mille trascorsi e misteri sul suo passato che l’hanno addirittura avvicinato alla progenie di Gianni Agnelli per quanto gli fosse, percezione dei comuni mortali, ingustificabilmente vicino – manco fosse un genio, una star, uno scienziato, una bellissima donna come l’avvocato ci aveva abitati -, riportano che lascerà Ferrari alla fine di questo week end. Vera la notizia? E poi, lascerà o verrà esautorato? Nel caso io propendo per la seconda…

Vedo finalmente un pizzico di meritocrazia, fosse vero. Ossia, la Ferrari è stata un disastro negli ultimi anni, solo quando c’era l’uomo più fortunato del mondo a comandare – non a detta mia, Jean Todt, per altro anche molto capace – è riuscita a vincere. Con Montezemolo, beh vedete voi. E sembrava inamovibile, davvero bravo a rimanere in sella per così tanto tempo nonostante i risicati successi, sebbene forse i tifosi della rossa la possano pensare diversamente.

Ma certamente non si perderà d’animo, continuerà od occuparsi dei suoi business paralleli: Italo (che sembra non raggiungere mai il pareggio) o la sua lucrosa attività di compravendita di aziende italiane con il suo fondo Charme, per poi alienarle all’estero – fondo Charme -. E lo dico con rispetto, il fondo Charme sta facendo davvero un sacco di soldi!! In questo, Chapeau! [molti italiani potrebbero pensarla diversamente]

Ma io mi chiedo: Motezemolo ha fatto bene all’Italia [la Ferrari rappresenta l’Italia all’estero, eh si!] o ha fatto bene solo a se stesso? Le aziende devono avere successo ed il manager viene pagato con una parte dei profitti, va bene. Ma nel caso della Ferrari che bisognerebbe fare? Parlo dei profitti sportivi, l’ambito industriale e commerciale della rossa se mi permettete non ha mai avuto problemi, mai… Fosse un caso non portare successi sportivi per l’azienda, ma per Montezemolo vedete anche i successi di Italo…. Per altro i ben informati – dovrei dire i maligni – dicevano che dietro al tentato acquisto durante la crisi della famglia Agnelli della Ferrari, intendo l’offerta fatta da Mediobanca a prezzo di realizzo rifiutata all’ultimo momento – Abu Dhabi offrì il doppio o quasi ed è ancora azionista oggi – ci fosse anche il suo zampino… Malelingue, che io  detesto, anche perchè le voci non si possono provare e vi diffido dal prenderle sul serio (vox populi….).

Sta di fatto che tutti noi possiamo farci una personale idea di quanto successo il Luca piemontese abbia portato a se stesso e quanto al Paese. Magari se lascerà la Ferrrari è possibile che la casa automobilistica di Maranello ri-inizi a vincere….

Ben inteso, Renzi non c’entra nulla con tale supposta meritocrazia, ma magari dopo questo esempio con un po’ di fortuna vedremo all’atto pratico altri esempi di meritocrazia anche in ambito statale (illuso che sono sempre….)

E scrivo questo articolo di speranza (nella meritocrazia) perchè mi fa tenerezza mio padre che tutti i Gran Premi di F1 è lì ad aspettare una vittoria della Ferrari che non arriva mai, e poi mi dice gli errori della Scuderia, che non capisce…. Che tenerezza davvero

In bocca al lupo.

 

Mitt Dolcino


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