Attualità
Misure proposte dalla Grecia alla UE. Una macelleria sociale e fiscale. Effetti e reazioni.
Facciamo un rapido riepilogo delle misure offerte da Tsipras alle autorità europee così come approvate ieri dal parlamento ellenico (da Kathimerini ed altri giornali greci):
a) Imposta sulle imprese: passaggio dal 26 al 28 o 29% se necessario. L’acconto viene portato al 100%.
b) IVA . Riforma su tre aliquote : 6 %, 13% e 23%. Nell’aliquota più bassa medicine, libri e teatro. Nell’aliquota intermedia alimentare di base, energia , acqua e tariffe alberghiere. Tutto il resto in quella più elevata. Fine della riduzione del 30% per le isole maggiori, la riduzione sarà mantenuta solo per le più periferiche sino al 2016, quando sarà sostituita da un regime di compensazione fiscale.
c) Fine dei regimi agevolati per il gasolio per gli agricoltori.
d) Aumento del contributo di solidarietà per i redditi oltre i 30 mila euro, da quantificare.
e) L’imposta sulle proprietà immobiliari dovrebbe dare 2,65 milairdi nel 2015 e lo stesso nel 2016.
f) Riduzione dei contributi al pagamento del riscaldamento a gasolio.
g) Abolizione delle agevolazioni ad armatori e spedizionieri.
h) Aumento della tassa di lusso sulle imbarcazioni, non più sopra i 10 metri, ma sopra i 5 metri. la tassa passerà sal 10 al 13% e si applicherà anche ad auto ed aerei.
i) Aumento delle tasse sugli affitti dal 11 al 15% per i redditi sotto i 12 mila euro all’anno e dal 33 al 35% per quelli superiori.
l) Riduzione dell’area di non tassazione per i redditi bassi.
m) Aumento del livello di fatturato per i regimi semplificati esenti IVA, da 10 a 25 mila euro.
n) Aumento della tassazione su SLOT e VTL al 30%.
o) Vendita licenze telefonia e frequenze televisiva con gara internazionale.
p) Pensioni: graduale cancellazione del contributo EKAS, che garantisce una pensione minima e sua sostituzione entro il 2019 con un altro regime. Abbandono progressivo entro la stessa data del sistema retributivo per il contributivo, ed abbandono delle pensioni anticipate se non per le madri con figli non autosufficienti. Taglio del 20% delle pensioni più alte. Aumento dei contributi previdenziali e dei contributi sanitari: questi ultimi passeranno dal 4 al 6% .Tutte queste misure impatteranno sul PIL dello 0.5% nel 2015 e dell’1% per il 2016 .
Ricordiamo che il PIL greco è di poco sopra i 200 miliardi di euro. Il pacchetto fiscale peserà per 10-12 miliardi in 2 anni, per cui impatterà, ad occhio, per il 2% quest’anno, se consideriamo che abbia effetto per il secondo semestre 2015 e per tutto il 2016. Fatta questa premessa appare facile prevedere un PIL per il 2015 fortemente negativo per il paese ellenico, e senza considerare neppure i danni causati dalla scarsa liquidità e dalle banche chiuse nelle ultime settimane. Si può azzardare, un calo del PIL fra il 2 ed il 3% per il 2015, che peserà ancora di più sull’occupazione. Il governo promette anche lotta all’evasione , ma sappiamo bene che questa strana chimera non porta mai a casa grossi risultati, se non dei polveroni.
In risposta a queste proposte che , eufemisticamente, potremmo definire di macelleria sociale, la Merkel ha affermato che “Un taglio del debito non è in discussione”, quindi rimane solo al limite l’opzione “Swap temporale”. Schaeuble, con la sua usuale bonomia, ha affermato che non c’è da fidarsi dei greci. “Timeo Danaos et dona ferentes”, anche quando questi doni sono la testa della loro economia.
Oggi sono previsti incontri con le autorità europee alle 13 e voto parlamentare alle 14.
Djisselbloem, presidente Eurogruppo, ha affermato che “L’offerta è completa”. Si può affondare la spada.
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