Difesa
Il mistero dei missili Taurus: l’arma che potrebbe colpire la Crimea resta bloccata in Germania. Paura o calcolo politico?
L’Ucraina brama i missili Taurus tedeschi per colpire la Crimea, ma Berlino frena. Paura di Putin o complessi problemi tecnici? Il “super missile” resta un miraggio (per ora). Però sarebbero utili o solo un orpello?

Negli ultimi mesi, le voci su un possibile invio del missile da crociera Taurus KEPD 350 all’Ucraina hanno alimentato dibattiti e speculazioni, senza però trovare conferme ufficiali. Al 29 maggio 2025, la Germania non ha annunciato la fornitura di questi missili, nonostante le aspettative di Kyiv e le pressioni internazionali.
Durante la recente visita del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a Berlino, il cancelliere Friedrich Merz ha presentato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 5 miliardi di euro, che include la produzione congiunta di sistemi d’arma a lungo raggio, investimenti diretti nell’industria della difesa ucraina e forniture di sistemi di difesa aerea, artiglieria e munizioni.
Tuttavia, né Merz né i rappresentanti della difesa hanno menzionato il Taurus, mantenendo un’ambiguità strategica che riflette la cautela tedesca nel conflitto e le idee poco chiare del nuovo governo.
Il Taurus KEPD 350, sviluppato congiuntamente da Germania e Svezia, è un missile da crociera a lungo raggio, lanciato da piattaforme aeree, con una gittata di circa 500 km. La sua caratteristica principale è la testata a doppia penetrazione, progettata per colpire bersagli fortificati come bunker o infrastrutture critiche, rendendolo un’arma potenzialmente decisiva per l’Ucraina, ad esempio per attacchi al ponte di Crimea.
Tuttavia, la sua compatibilità rappresenta un ostacolo significativo: il Taurus è progettato per essere impiegato su piattaforme come Eurofighter, Tornado, il Saab Jas 39, lo F/A 18 e F-15, nessuna delle quali è in uso nelle forze aeree ucraine, che operano con Mig-29, Mig-27, F-16 e Mirage 2000. Integrare il Taurus su questi velivoli richiederebbe complessi adeguamenti tecnici, un processo lungo e costoso che potrebbe limitarne l’efficacia operativa a breve termine.
La Germania dispone di circa 600 missili Taurus nel suo arsenale, ma la quantità che potrebbe cedere è incerta. Stimare un trasferimento di 100 o 200 missili è plausibile, ma la loro rilevanza strategica nel contesto della guerra in Ucraina è oggetto di dibattito. Sebbene il Taurus offra capacità uniche, la sua gittata di 500 km è comparabile a quella di altri sistemi già forniti, come lo Storm Shadow britannico o lo Scalp francese, entrambi utilizzati con successo da Kyiv. Inoltre, il numero limitato di missili disponibili e il loro costo elevato sollevano interrogativi sulla sostenibilità di un trasferimento significativo senza compromettere le capacità difensive tedesche.
Le ragioni del ritardo o dell’esitazione tedesca sono molteplici. L’ex cancelliere Olaf Scholz aveva bloccato la fornitura del Taurus per timore di un’escalation con la Russia, una preoccupazione che continua a influenzare il dibattito politico.
Il cancelliere Merz, pur mostrando maggiore apertura, non ha ancora preso una posizione chiara, preferendo evitare dettagli pubblici sulle forniture militari. Questa strategia di ambiguità riflette il desiderio di Berlino di bilanciare il sostegno all’Ucraina con la necessità di evitare un coinvolgimento diretto nel conflitto.
La recente decisione di Germania e altri alleati occidentali di rimuovere le restrizioni sull’uso di armi a lungo raggio per colpire obiettivi in territorio russo rappresenta un cambiamento significativo, ma non equivale a un impegno per fornire il Taurus, e senza l’invio di queste armi le pparole di Merz rimangono nella media delle parole dei politici tedschi, cioè dichiarazioni di principio senza nessun effetto.
Le speculazioni sull’invio del Taurus si inseriscono in un contesto più ampio di pressioni su Berlino per un ruolo più assertivo. L’industria della difesa tedesca ha dichiarato di essere pronta a supportare una decisione politica in tal senso, ma senza un ordine chiaro, il trasferimento rimane improbabile.
Inoltre, il Taurus è diventato un simbolo della cautela tedesca, con implicazioni politiche che vanno oltre il suo valore militare. Anche se 100 o 200 missili fossero ceduti, il loro impatto dipenderebbe dalla capacità dell’Ucraina di integrarli rapidamente e utilizzarli efficacemente. In un conflitto caratterizzato da un’intensa usura di risorse, la vera sfida per Kyiv rimane l’accesso a un flusso costante di armamenti e munizioni, più che a sistemi altamente specializzati come il Taurus. Anche se Zelensky distruggesse il ponte della Crimea a qualche comando di brigata russo, non cambierebbe nulla dello sforzo complessivo russo.
In conclusione, mentre le voci sull’invio del Taurus continuano a circolare, la realtà è che la Germania mantiene una posizione prudente. Senza conferme ufficiali, il destino di questi missili rimane incerto, lasciando aperta la questione se rappresentino una svolta strategica o un simbolo delle complessità politiche del sostegno occidentale all’Ucraina.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login