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Russia: Il missile R-37M ora nucleare? La minaccia che cambia l’equilibrio aereo

La Russia starebbe sviluppando una versione a testata nucleare del missile R-37M, riprendendo una capacità dell’era della Guerra Fredda. Scopri come questa mossa può ridefinire la guerra aerea e l’equilibrio globale.

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Secondo un recente rapporto del Defense Intelligence Agency (DIA) del Pentagono, riportato anche da TWZla Russia sta ampliando il proprio arsenale nucleare, includendo nuovi missili aria-aria a testata nucleare, con particolare riferimento a una versione avanzata del missile R-37M, noto alla NATO come AA-13 Axehead.

Questo sviluppo, riportato nell’edizione 2025 del Worldwide Threat Assessment, rappresenta un’evoluzione significativa delle capacità delle Forze Aerospaziali Russe (VKS) e solleva interrogativi sulla strategia militare di Mosca in un contesto geopolitico sempre più teso. Sebbene i missili aria-aria a testata nucleare fossero presenti nell’arsenale sovietico e anche in quello americano,  durante la Guerra Fredda, la loro reintroduzione moderna è una novità che merita attenzione.

Le caratteristiche del missile R-37M

L’R-37M, progettato dal bureau Vympel, è un missile aria-aria a lungo raggio inizialmente sviluppato per l’intercettore pesante MiG-31 Foxhound. Successivamente, è stato adottato anche da altri velivoli russi, come i caccia multiruolo Su-30SM e Su-35S, oltre al stealth Su-57 Felon. Con un peso di circa 510 kg e una lunghezza di 4 metri, l’R-37M è progettato per colpire bersagli a distanze considerevoli, fino a 200 km nella sua versione da esportazione (RVV-BD), anche se le prestazioni reali possono variare in base alle condizioni operative. La sua capacità di ingaggiare bersagli ad alta quota, come aerei di preallarme e controllo (AEW&C), o a bassa quota, come missili da crociera, lo rende un’arma versatile e temibile.

Il missile è dotato di un motore a razzo a doppio impulso a propellente solido e utilizza un sistema di guida radar attivo a doppia banda nella fase terminale, capace di agganciare bersagli con una sezione radar di 5 metri quadrati a oltre 40 km di distanza. Durante il volo, riceve aggiornamenti di rotta dalla piattaforma di lancio, garantendo precisione anche a lunga distanza. Rispetto al predecessore R-33 (AA-9 Amos) , che aveva una portata di circa 110 km, l’R-37M rappresenta un salto qualitativo, con una gittata stimata fino a 230 km in condizioni ottimali.

La novità: una testata nucleare

La rivelazione più significativa del rapporto DIA è che l’R-37M potrebbe ora essere equipaggiato con una testata nucleare tattica, una capacità che lo renderebbe unico tra i missili aria-aria moderni.

Durante la Guerra Fredda, sia l’Unione Sovietica che gli Stati Uniti disponevano di missili aria-aria nucleari, come l’americano AIM-26A “Nuclear Falcon” o lo AIR-2 Genie. Questi missili erano studiati per fermare intere ondate di bombardieri strategici nucleari sovietici, o americani, a seconda di quale parte fosse all’attacco. L’idea era quella di poter fermare anche un gran numero di aerei, in un’area notevole , con pochi aerei.

AIR-2 genie

L’uso di tali armi è stato abbandonato con l’evoluzione delle tattiche aeree, che hanno portato a  privilegiare precisione e versatilità rispetto agli effetti di area delle testate nucleari.

La reintroduzione di questa capacità da parte della Russia potrebbe rispondere a nuove esigenze strategiche, come la necessità di contrastare formazioni di droni, ondate di missili da crociera o velivoli stealth difficili da agganciare con radar convenzionali. Una bomba nucleare non solo colpisce una grande area, ma genera un impulso elettromagnetico che mette fuori uso l’eletronica, soprattutto quella dei droni, su un ampio fronte.

Il rapporto DIA non specifica il tipo di testata nucleare, ma il precedente R-33S (versione “speciale” del R-33) era equipaggiato con una testata nucleare, suggerendo che l’R-37M possa seguire un approccio simile. Una testata nucleare aumenterebbe la letalità del missile contro bersagli multipli o formazioni compatte, riducendo la necessità di un impatto diretto.

Impatto operativo e contesto strategico

L’R-37M ha già dimostrato la sua efficacia nel conflitto in Ucraina, dove è stato utilizzato per limitare le operazioni aeree ucraine, spesso lanciato da MiG-31 all’interno dello spazio aereo russo. Secondo un pilota ucraino, il maggiore Andrii Pilshchykov, l’R-37M ha rappresentato una minaccia significativa, costringendo i velivoli ucraini a manovre evasive che ne limitano le capacità operative. L’aggiunta di una testata nucleare amplifica ulteriormente il potenziale di questo missile, rendendolo una risorsa strategica non solo per la difesa aerea, ma anche come strumento di deterrenza.

Il rapporto DIA sottolinea che la Russia è improbabile utilizzi armi nucleari in conflitti come quello ucraino, salvo minacce esistenziali al regime. Tuttavia, l’introduzione di missili aria-aria nucleari si inserisce in un più ampio programma di modernizzazione delle forze nucleari russe, che include circa 1.550 testate strategiche schierate e fino a 2.000 testate non strategiche. Inoltre, la presenza di missili e velivoli nucleari in Bielorussia rafforza la proiezione di potenza di Mosca nell’Europa orientale.

Il concetto di dogfighting è finito

Confronto internazionale e sviluppi futuri

L’introduzione di un R-37M nucleare ha spinto gli Stati Uniti a sviluppare contromisure, come il missile AIM-260 e una versione aria-aria del missile SM-6 (AIM-174B), con una portata che potrebbe superare i 200 km. Questi sviluppi indicano una nuova corsa agli armamenti nel settore dei missili aria-aria a lungo raggio, con implicazioni per la superiorità aerea globale. Alla fine a che serve una forza aerea di caccia quando ci sono missili con gittata superiore ai 200 km che possono agire ben oltre il raggio visivo? Il concetto stesso di dogfighting, che ha segnao il XX secolo e il film del settore, è superato e obsoleto.

l’R-37M, con la sua possibile testata nucleare, rappresenta un’arma senza pari nel panorama attuale, combinando gittata eccezionale, precisione e potenza distruttiva. La sua esistenza sottolinea l’approccio aggressivo della Russia alla modernizzazione militare e pone nuove sfide per le forze aeree avversarie, in un contesto in cui la tecnologia stealth e le minacce asimmetriche, come i droni, stanno ridefinendo il campo di battaglia aereo.


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