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Merkel comanda, EMA obbedisce: finalmente inizia l’approvazione del vaccino russo “SPUTNIK V”

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Le istituzioni europee sono indipendenti da tutti, tranne che dalla Germania, delle cui indicazioni sono sempre pronte e zelanti esecutrici. Basti pensare a quello che, ridicolmente, è successo con lo “Stato di diritto” e la posizione di Polonia ed Ungheria, graziate per decreto di Sua Maestà da un’ingiusta condanna. questo si ripete esattamente in campo medico.

In questo caso la cancelliera si era espressa a favore della produzione del vaccino russo Sputnik V nell’Unione europea, pagando evidentemente le licenze industriali relative. Ora casualmente, ma solo casualmente, a quindici giorni di distanza, veniamo a sapere che EMA ha già effettuato un primo round di contatti con le controparti russe per l’approvazione del vaccino Sputnik V. Si prevede di avere, in 7 o 10 giorni, le documentazioni necessarie che non saranno poche, visto che il virus è già stato inoculato in oltre un dosi e che quindi c’è una casistica abbastanza ampia.

Ci si aspetta quindi che tutto il ciclo di approvazione sia concluso per la prima metà di febbraio.  Nel frattempo gli stati potrebbero predisporre gli accordi fra il proprietario russo e le aziende nazionali in grado di produrre vaccini, predisponendo la necessaria capacità produttiva. questo sistema funzionerebbe molto bene in Germania dove vi sono diverse aziende di medie dimensioni che potrebbero far fronte alle necessità. Il vaccino russo è bassato su un adenovirus, cioè il virus  del raffreddore, ed è stato sviluppato dall’istituto “Gamaleya”  e finanziato dal Fondo Russo per gli Investimenti Diretti.

Per dirla agli antichi romani: “Vaccinum non olet”; soprattutto quando le aziende occidentali o hanno dei problemi di produzione (Pfizer) o sono in clamoroso ritardo (Sanofi) o non hanno ancora ottenuto l’approvazione e , pari non l’otterranno per tutto gennaio. La Merkel, almeno, sa decidere, mica è Conte.


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