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Meridionalista spiega perché Napoli segnerà la svolta della Lega al Sud di Francesco Amodeo.

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C’è una sola cosa, nella quale è riuscita, senza volerlo, questa Unione Europea; ha finalmente unito, le diverse anime dell’Italia da nord a sud.

Anime divise da oltre 150 anni da ferite che sembravano insanabili, da un gap psicologico che si dilatava man mano che il ricordo delle verità storiche si andava affievolendo.

Un sud frustrato da quella sensazione di impotenza che prova chi è costretto a convivere con qualcuno che non potrebbe capirti perché non ha mai vissuto le tue stesse sensazioni, le tue stesse frustrazioni.

Come lo spiegavi ad un piemontese o a un veneto quello che noi al sud ci portiamo dentro sapendo che 150 anni fa degli uomini al soldo del Cartello finanziario internazionale sono venuti ad espropriarci di tutto travestendosi da liberatori.

Come lo spiegavi ad un lombardo quello che si prova sapendo che i burattinai di queste élite hanno imposto i propri uomini nel nostro Regno per imporre le loro leggi, rubare il nostro oro, finanziare le loro banche, distruggere la nostra economia, privandoci della nostra dignità e della nostra identità.

Come potevi trasmettere le tue sensazioni a chi queste cose non le ha vissute sulla propria pelle, non le ha impresse nel proprio Dna ma le ha acquisite sul mercato parallelo dei falsari della storia.

Non potevano capirti e questa incomprensione diventava divisione, incompatibilità, astio, rancore. Poi però è arrivata l’Europa “Dis” Unita e la storia si è ripresentata puntuale e ciclica, chiara e spietata.

Il Nord Italia é diventato Sud Europa. Le élite finanziarie sono rimaste sempre le stesse e gli stessi sono rimasti i metodi e gli scopi. Depredare, distruggere, privare i popoli delle loro autonomie, della loro sovranità e delle loro identità. Far fallire le aziende locali in favore di altre multinazionali, annientare delle economie in favore di altre, rubare oro e soldi per trasferirli nei caveau delle banche del Cartello finanziario speculativo. Tutto si ripete inesorabilmente. Un’altra invasione spacciata per liberazione.

Un altro golpe spacciato per unità. Un altro Stato unito con la forza e tenuto insieme dal filo spinato.

Ora i veneti, i lombardi, i piemontesi ci capiscono e come. Gli svizzeri li vogliono mandare via definendoli meridionali. Ora anch’essi ripudiano paesi del Nord perché hanno capito che non può esserci unione sana senza il rispetto e la conservazione delle singole identità.

Spesso gli amici del nord mi chiedevano perché noi fischiassimo il termine “fratelli d’Italia” nella sua artefatta valenza.

Ed io non sapevo spiegarlo ed avevo paura di essere frainteso. Ora mi basta rigirare la domanda e chiedere loro perché rigettano il “ce lo chiede l’Europa”.

La risposta è semplice: in amore le cose non si impongono e non si chiedono. Gli amori e le convivenze che durano sono solo quelli che all’interno della coppia riescono a tenere ben salda la propria autonomia e la propria identità.

La Lega in principio si chiamava “Padana” ed era nata per fare gli interessi di una precisa area geografica. E bisogna dargli atto che l’ha sempre fatto. Ma gli interessi di quella regione si sono sempre contrapposti a quelli delle regioni del Sud viste come un intralcio alla realizzazione del loro sviluppo.

Poi l’Europa Unita così tirannicamente concepita ci ha messi difronte ad una nuova questione meridionale e la Lega Nord, ha saputo cogliere la sfida. Da Lega Padana, si è trasformata nell’unico vero partito sovranista trasversale.

Quel “sovranista” non racchiude più solo i loro interessi, o quelli delle loro regioni o dei loro abitanti. In quel “sovranista”ci sono anche i nostri destini.

Oggi Salvini e la nuova Lega che sta nascendo rappresentano quell’asse che sta lottando contro la dittatura europea e che sta finalmente diventando transazionale passando per la Francia di Le Pen, l’Ungheria di Orban, l’Inghilterra di Farage, l’Olanda di Wilders. Gente dalla quale, fino a qualche anno fa, avremmo forse preso le distanze ma che oggi sono l’unica possibile salvezza da una imminente dittatura del Cartello finanziario europeo. Oggi Napoli ha nuovamente la possibilità di intraprendere un ruolo di guida per il riscatto del Meridione. La consapevolezza di quello che abbiamo subito. C’è. Una classe politica nuova. Anche. La voglia di riscatto. Mai sopita.

Noi siamo pronti. Tutto quello che ci serve è che Salvini sia disposto a firmare un nuovo contratto. Un patto per il SUD.

Se così fosse, e non ho motivi per dubitare che ciò avvenga, permettetemi una chiosa nel nostro dialetto.

“ Chi‘ha avut‘, avut‘,avut‘;chi‘ha rat,’a rat,’a rat, scordammoce ‘ò passat.”

Il nemico del nostro nemico è nostro amico. Ed oggi quel nemico è comune: Liberiamoci insieme dalla dittatura europea.

Francesco Amodeo

 


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