Economia
Mercosur: un accordo che evidenzia l’assurdità di molta legislazione UE
L’Unione Europea si prepara a firmare l’accordo commerciale con i paesi del Mercosur, ma le nuove clausole potrebbero indebolire le tutele ambientali e agricole dell’Europa. Una mossa che fa discutere, tra compromessi e interessi nazionali.
Dopo nove mesi di intense trattative, la Commissione Europea si prepara a presentare l‘accordo commerciale con i quattro paesi del Mercosur : Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Per superare le resistenze di paesi come Francia, Italia e Polonia, l’esecutivo europeo ha inserito nuove clausole, ma alcune concessioni potrebbero indebolire le normative ambientali europee.
Un accordo con garanzie… e compromessi
L’accordo mira ad allentare le tensioni, in particolare con la Francia, preoccupata per settori sensibili come carne bovina, pollame, zucchero ed etanolo. Bruxelles si impegnerà a monitorare volumi e prezzi per proteggere la produzione europea, anche se resta da vedere se queste garanzie basteranno a soddisfare le richieste di Parigi, che chiede da tempo condizioni di produzione agricole equivalenti.
Il ministero del Commercio estero francese ha dichiarato di “voler giudicare il documento”, ribadendo che, in assenza di progressi sostanziali, la sua posizione non cambierà. Anche Italia e Polonia hanno espresso preoccupazioni simili a quelle francesi.
Strategia di diversificazione e timori interni
L’accordo sarà diviso in due parti per evitare l’opposizione dei parlamenti nazionali, compreso quello francese. Gli aspetti commerciali richiederanno solo l’approvazione a maggioranza qualificata degli Stati membri e una maggioranza semplice del Parlamento europeo. Questa strategia mira a velocizzare la ratifica, spinta da paesi come Germania e Paesi Bassi, che vedono l’accordo come un passo cruciale per la diversificazione commerciale dell’UE dopo le tensioni con gli Stati Uniti di Donald Trump.
I sostenitori dell’accordo lo considerano un segnale di agilità e capacità di reazione dell’Europa in un contesto di ridefinizione del commercio globale. Il testo è visto come un’opportunità per aumentare le esportazioni europee di automobili, macchinari e alcolici. Tuttavia, il commercio rimane un argomento infiammabile, e le reazioni negative non sono mancate. Ovviamente chi invece
Le norme sulla Deforestazione verso la disapplicazione
Un punto particolarmente critico è l’accettazione da parte della Commissione di meccanismi di riequilibrio che favoriscano i paesi del Mercosur: infatti è previsto che, se le normative europee, come quelle sulla deforestazione, dovessero causare danni economici significativi a questi paesi, l’accordo prevede compensazioni. Ricordiamo che l’accordo con gli USA prevede che le norme sulla deforestazione vengano praticamente ignorate. Alla fine si applicheranno solo ai paesi europei e a paesi con cui l’Europa non vuole commerciale, ma la norma risulta risibilke.
L’eurodeputato Pascal Canfin, una macronista, ha annunciato un’iniziativa con altri colleghi per deferire l’accordo alla Corte di giustizia dell’UE. L’obiettivo è sospenderne l’adozione per valutare la sua conformità con i trattati europei, in particolare sui meccanismi che potrebbero indebolire la capacità legislativa dell’UE e compromettere la sua sovranità. Ovvio che non possano essere applicate: nessun paese al mondo, a parte il Regno Unito, pensa di applicare norme assurde come quelle europee.
La sfiducia crescente e la politica commerciale
Anche la sinistra radicale ha espresso la sua ostilità. L’eurodeputata Manon Aubry sta raccogliendo firme per una nuova mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, criticando non solo l’accordo con il Mercosur ma anche la gestione della politica commerciale e la scarsa trasparenza. La mozione contesta anche la metodologia della presidente, accusata di bypassare i parlamenti nazionali e di stringere alleanze con i gruppi di estrema destra.
Il dibattito si preannuncia acceso, e il prossimo discorso annuale di Ursula von der Leyen sullo stato dell’Unione, a Strasburgo, promette di essere particolarmente teso. Le critiche sulla politica commerciale, insieme ai timori sulle concessioni normative, stanno mettendo a dura prova la credibilità della Commissione e la coesione interna dell’UE.
Vedremo se i socialisti avranno il coraggio di mandare a casa questa Commissione o se, come accaduto sinora, siamo di fronte all’ennesimo penultimatum.
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