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Mercenari cubani per Putin? Kiev sbatte la porta e chiude l’ambasciata all’Avana
L’Ucraina accusa Cuba di “complicità” nella guerra per aver permesso il reclutamento di mercenari. Kiev rompe le relazioni diplomatiche e, per la prima volta, vota a favore dell’embargo USA

L’Ucraina ha annunciato la chiusura della sua ambasciata all’Avana, in un clima di tensione diplomatica che ricorda da vicino la Guerra Fredda. L’accusa di Kiev è pesantissima: Cuba starebbe chiudendo ben più di un occhio sul reclutamento dei propri cittadini per combattere a fianco della Russia nel conflitto in corso.
La mossa non arriva isolata. La decisione segue infatti il voto dell’Ucraina contro una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che chiedeva la fine dell’embargo statunitense su Cuba. Un chiaro segnale di allineamento di Kiev con Washington e una rottura con la tradizionale politica ucraina sul tema, in un ribaltamento di alleanze che punisce il blocco storicamente allineato con Mosca.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha usato parole dure, sostenendo che migliaia di cubani “hanno firmato contratti, unendosi ai ranghi dei soldati direttamente impegnati in operazioni di combattimento sul suolo ucraino”.
Per Kiev, la “mancata volontà [di Cuba] di fermare il dispiegamento su larga scala” equivale a “complicità nell’aggressione”.
L’intelligence militare ucraina (GUR) non parla solo di sensazioni, ma fornisce cifre specifiche:
- Almeno 1.076 cittadini cubani sarebbero stati identificati tra le forze russe.
- Circa un centinaio di questi risulterebbero dispersi e presumibilmente morti.
Come finiscono i cubani in Ucraina? Secondo l’intelligence di Kiev, la Russia utilizzerebbe metodi quasi fraudolenti. Agenti e intermediari attirerebbero i cubani promettendo online lavori ben retribuiti, ad esempio nel settore edile. Una volta giunti in Russia, tuttavia, la destinazione cambierebbe rapidamente dal cantiere al fronte. Ovviamente queste sono notizie di fonte ucraina, quindi da considerare come unilaterali, ma l’India aveva vissuto casi simili.
Il contingente cubano, seppur significativo, potrebbe non essere l’unico né il più numeroso. Si ritiene che migliaia di combattenti stranieri stiano assistendo Mosca, spesso agendo come mercenari attirati da promesse economiche:
- Corea del Nord: Si stima che sia il contingente più grande, con segnalazioni che parlano di oltre 10.000 soldati (e forse fino a 20.000 individui impiegati nell’intero settore della difesa russo), molti dei quali attivi nella difesa dei confini meridionali della Russia.
- Nazioni africane: Altri uomini proverrebbero da nazioni africane impoverite, attirati dalla promessa di buoni stipendi.
In realtà entrambe le parti si stanno affidando sempre più a combattenti stranieri, a fronte di un esaurimento delle risorse volontarie e coscritte interne. Ad esempio 10 mila giovani ucraini hanno lasciato il paese per evitare la chiamata alle armi.
Domande e risposte
Perché l’Ucraina ha chiuso l’ambasciata a Cuba?
La rottura diplomatica è dovuta all’accusa di Kiev secondo cui Cuba permette attivamente il reclutamento di cittadini cubani da parte della Russia. L’Ucraina sostiene che migliaia di cubani combattano sul suo territorio, definendo l’inazione dell’Avana “complicità”. La situazione è peggiorata dopo che Kiev ha votato all’ONU a favore del mantenimento dell’embargo USA contro Cuba, segnalando un chiaro allineamento geopolitico e rompendo con la sua precedente neutralità sulla questione.
Quanti sono i mercenari stranieri che combattono per la Russia?
Sebbene i numeri esatti siano difficili da verificare, l’intelligence ucraina (GUR) stima la presenza di almeno 1.076 cubani, con circa 100 dispersi o morti. Tuttavia, si ritiene che il contingente straniero più vasto sia quello nordcoreano, con stime che superano i 10.000 soldati. Altri combattenti provengono da nazioni africane, attratti da compensi economici, agendo di fatto come mercenari.
Come vengono reclutati questi combattenti cubani?
Secondo i servizi segreti di Kiev, il reclutamento non avviene sempre in modo trasparente. La Russia utilizzerebbe intermediari e annunci online per attirare i cubani, promettendo loro lavori ben retribuiti, ad esempio nel settore delle costruzioni. Una volta arrivati in Russia, verrebbero invece indirizzati al fronte, spesso con l’inganno, sfruttando la difficile situazione economica dell’isola








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