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Euro crisis

Mentre in Italia si obbligano i cittadini a cambiare l’auto Euro4, in Germania si stanziano soldi per evitarlo installando nuovi filtri più efficienti!

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Il sole 24ore ci informa precisamente di quanto sopra. Ma non nel titolo, fra le righe dell’articolo, alla fine. In tutto questo, giova ricordarlo, ormai è chiaro che:

– l’auto elettrica allo stato attuale inquina più di un mezzo diesel (vedasi LINK LINK LINK LINK)

– il diesel emette meno CO2 di quasi tutti i cicli termici tradizionali (vedasi, oltre a quelli sopra anche questo LINK)

Parallelamente, ormai penso tutti abbiate capito che le leggi di blocco del diesel nei centri superiori a 30’000 abitanti sono la traslazione di imposizioni europee da applicare per disposizione dell’EUropa, pena multe all’Italia. Di fatto il risultato è che un cittadino con un’auto Euro3 o Euro4 che deve usarla per lavoro nelle città medio-piccole e nelle metropoli è costretto a cambiare l’auto. Leggasi, sebbene la crisi morda e si sia tutti in crisi bisogna spendere soldi! Ne abbiamo parlato QUI.

La cosa interessante è che, come cita il sole24ore.com nel corpo del suo articolo, al contrario dell’Italia in Germania – che è sempre nell’UE, almeno per ora – vengono stanziati soldi per migliorare i filtri esistenti delle auto inquinati in modo da evitare di costringere la gente a cambiare l’auto. E’ risaputo infatti che esistono riconosciute tecnologie relativamente semplici ed a basso costo in grado di ridurre le PM10 praticamente a zero iniettando idrogeno in camera di combustione (costo: qualche centinaio di euro per installazione, più 10 euro per 10’000 km circa).

Cito, dall’articolo del Sole24ore.com, dal titolo “Auto diesel, blocchi del traffico con scatola nera solo su base volontaria“, del 14.11.2018:

“…L’azione legale conta sulla collaborazione di Ugo Taddei, avvocato specializzato in materia perché lavora per ClientEarth, organizzazione che ha già portato avanti iniziative analoghe con risultati in Germania, Regno Unito, Francia e Polonia. Ma solo in Germania la combinazione tra blocchi del traffico imposti dalle amministrazioni locali e pressioni della politica ha inditto i costruttori a stanziare una cifra considerevole (si parla di 3.000 euro) per montare su ogni vettura diesel già circolante filtri e aggiornamenti che consentano di ridurne realmente le emissioni di polveri sottili e biossido di azoto. …”

In Italia invece no, nessun aiuto, gli italiani devono spendere e magari indebitarsi per cambiare l’auto pena multe da sanguisuga: classico esempio di asimmetria intra-comunitaria, comportanti diversi dello Stato a fronte dello stesso problema! Ovvero oggi in Italia si fa pagare al cittadino il costo di far girare l’economia [ed arricchendo con i poveri soldi dei “consumatori obbligati” sempre i soliti eletti, che però oggi non impiegano più nemmeno così tante persone in Italia per produrre auto, …].

Italia vacca da mungere, i cittadini italiani sono vacca da mungere e dunque devono indebitarsi per cambiare l’auto. Finchè la mucca non muore….

Viene il dubbio – legittimo – che lo scopo di queste leggi EUropee non sia quello di salvaguardare l’ambiente (visto che le auto elettriche, sebbene più inquinati siano esonerate dai blocchi) ma espressamente di costringere i cittadini italiani a SPENDERE PER CAMBIARE L’AUTO! [per volere – ed interesse – EUropeo, ndr]

Per inciso, quanto sopra rappresenta il classico sintomo del colonialismo imperante con cui gli italiani dovranno abitarsi a convivere negli anni a venire, se non si uscirà dall’EU. Per inciso, se ancora non lo avete capito, i colonizzati siete voi che mi leggete.

MD


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