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A Marzo 2014 si schianta l’export extra-UE: il Super-Euro ammazza nella culla la ripresa

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A marzo 2013 cala l’export destagionalizzato su febbraio 2014 (-1,2%) e su marzo 2013 (-3,5%), segno inequivocabile che l’euro forte sta frenando le esportazioni. Analogamente cala l’import destagionalizzato su febbraio 2014 (-3,2%) e su marzo 2013 (-5,4%), ma cio’ e’ legato al tracollo dell’import energetico (-23,3%), dove crollano i consumi ed i prezzi di gas e petrolio flettono, mentre cresce l’import non energetico (+5,7%).

In sintesi l’euro forte sta facendo peggiorare nettamente il saldo commerciale manifatturiero, che si contrae di ben 800 milioni di euro, e cio’ avra’ inevitabili ripercussioni sulla “cosidetta” ripresa, affievolendola.

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Da Istat

A marzo 2014 entrambi i flussi commerciali presentano una diminuzione rispetto al mese precedente, più marcata per le importazioni (-3,2%) che per le esportazioni (-1,2%).

La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è spiegata dalla forte caduta dell’export di energia (-16,5%). Al netto di questo comparto la variazione congiunturale delle esportazioni è solo lievemente negativa (-0,2%). In espansione le vendite di beni strumentali (+2,9%).

Dal lato dell’import il calo congiunturale investe l’energia (-7,8%), i beni di consumo durevoli (-4,5%) e i prodotti intermedi (-3,0%). I beni strumentali (+1,4%) e i beni di consumo non durevoli (+0,8%) registrano invece una contenuta crescita.

Nel primo trimestre dell’anno la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue è negativa (-0,5%). Al netto del forte calo dell’energia (-20,6%), le esportazioni risultano in crescita (+1,0%), con i beni strumentali in rilevante espansione (+2,9%).

Nello stesso periodo, anche la flessione congiunturale delle importazioni (-3,4%) è determinata dalla forte contrazione degli acquisti di energia (-13,6%). Al netto dei prodotti energetici, le importazioni registrano infatti una crescita notevole (+2,6%) diffusa a tutti gli altri comparti.

Su base annua, a marzo le esportazioni sono in diminuzione (-3,5%). La flessione coinvolge tutti i raggruppamenti principali di beni, con l’eccezione dei beni strumentali (+5,0%). Le importazioni registrano una diminuzione tendenziale del 5,4%, ascrivibile al forte calo degli acquisti di energia (-23,3%), al netto dei quali l’import cresce del 5,7%.

A marzo 2014 si rileva un surplus commerciale di 2.702 milioni di euro, di poco superiore a quello registrato nello stesso mese dell’anno precedente (+2.531 milioni). Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce invece da +6,6 miliardi di euro (marzo 2013) a +5,8 miliardi di euro (marzo 2014).

Nel mese di marzo 2014, i mercati di sbocco più dinamici sono: ASEAN (+14,6%), EDA (+14,1%), Cina (+14,0%), Turchia (+4,9%) e Stati Uniti (+3,1%). Le vendite verso il Giappone (-24,0%), la Svizzera (-14,8%) e i paesi MERCOSUR (-14,1%) sono in forte contrazione

GPG


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