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MARIA TERESA MELI A COFFEE BREAK: “LICENZIAMO I FANNULLONI DELL’AMA ROMA E SOSTITUIAMOLI CON EXTRACOMUNITARI”

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Pesantissimo intervento di Maria Teresa Meli

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a Coffee Break (La7):

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la giornalista del Corriere della Resa ha infatti dichiarato più o meno questo (ma vi invito, per correttezza, a risentire attentamente il pezzo su La7 poiché è giusto così):

”gli italiani che lavorano all’AMA di Roma sono vagabondi che se ne stanno a casa e non vanno a lavorare, li ho colti in flagrante durante una loro assemblea per strada; adesso che Renzi ha strigliato Marino vengono chiamati a casa e a loro questa cosa non sta bene: licenziamoli tutti e diamo lavoro agli extracomunitari.”

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L’intervento è interessante sia per le verità che dice, sia per le omissioni e i salti logici che contiene.

Primo: Anche se il malcostume di farsi i fatti propri all’AMA (ed in altre aziende pubbliche)  dovesse esistere, esso non è certo nato ieri o oggi che stiamo assistendo all’invasione pianificata a tavolino di extracomunitari destinati a lavorare sottocosto per le multinazionali da attrarre nel belpaese. E’ vero  che nella Roma antica erano festivi la maggior parte dei giorni dell’anno, ma in quella non è così e, quindi, dobbiamo far pagare  il conto a chi ha appartiene alla testa e non alla coda della catena di comando, l’idea di licenziare alla base non ha nessuna efficacia. Per inciso, que4sta è stata anche la risposta di Nicola Morra (M5S) incalzato appositamente sull’argomento.

Secondo : non si capisce il salto logico con cui si passa dall’idea di licenziare tutti i dipendenti AMA (senza distinguere le responsabilità di ognuno, bel criterio meritocratico)  a quella di assumere  gli extracomunitari. Non c’è proprio nessun disoccupato romano che avrebbe voglia di lavorare con un posto fisso? La signora Meli o il Corriere hanno sicuramente verificato anche questo?

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L’impressione  è che si sia passati dalla denuncia di uno scandaloso costume, ad un uso strumentale che  serve a nascondere le responsabilità della situazione; alla fine della fiera, passato il clamore  mediatico, il tutto sarà servito a sostituire il servizio pubblico con aziende private (che assumono extracomunitari sottopagati e forse in nero per la gioia dei conti pubblici una volta liberati del pesante fardello di Italiani che hanno la pretesa di voler guadagnare uno stipendio che consenta una vita decente nella capitale d’Italia)…. Napolis exemplum docet. Per dirla in antico “romanesco”!

 

Tanti saluti da:

Boldrini Telesforo e Gustinicchi Maurizio


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