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Energia

Marcel Boiteux: il Titano che sfidò terroristi e crisi per costruire il miracolo nucleare francese

A due anni dalla scomparsa, la storia incredibile di Marcel Boiteux: eroe della Resistenza, genio dell’economia e architetto del piano nucleare che, alla guida di EDF, costruì 50 reattori garantendo a Parigi un’indipendenza energetica che oggi sembra impossibile.

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A due anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 6 settembre 2023 all’incredibile età di 101 anni, la Francia  dovrebbe fermarsi a ricordare Marcel Boiteux, uno degli architetti più influenti e tuttavia meno celebrati del XX secolo. In un’epoca dominata da giganti della politica e dell’industria, Boiteux fu un titano silenzioso, l’uomo la cui visione e incrollabile determinazione hanno garantito alla Francia per decenni la propria sovranità energetica, costruendo dal nulla un impero nucleare che non ha eguali nella storia. Se Parigi oggi non è completamente in bancarotta, ma sopravvive anche con l’esportazione di energia stabile a costo fisso, è dovuto alla sua preveggenza e capacità.

La sua è una storia che sembra tratta da un romanzo epico, un intreccio di eroismo bellico, genio economico e un coraggio quasi sovrumano di fronte a minacce mortali. La sua leggenda inizia nei giorni più bui dell’Occupazione. Studente universitario all’invasione della Francia nel 1940, fu assegnato ai lavori forzati in una miniera di carbone, riuscì a sfuggire per rifugiarsi in Francia, dedicandosi quindi all’attività di guida per gli aviatori e i prigionieri alleati che fuggivano dall’occupazione. Da lì, il suo viaggio lo portò in Africa, dove si unì alle forze della Francia Libera. Divenuto ufficiale, combatté con valore, fino a quando una ferita pose fine alla sua carriera militare, ma non alla sua missione per la Francia.

Tornato in patria, completò i suoi studi in economia e approdò a Électricité de France (EDF), l’ente energetico nazionale. Qui, la sua mente brillante produsse una rivoluzione: sviluppò la teoria della “tariffazione al costo marginale”, un sistema tanto efficiente quanto equo per prezzare l’elettricità che divenne un modello a livello mondiale.

La sua vera sfida doveva ancora arrivare. La sua fredda determinazione di fronte a massicci scioperi e disordini sindacali non passò inosservata. Fu promosso alla guida di EDF, una posizione da cui avrebbe cambiato per sempre il destino del suo Paese.

Con una preveggenza quasi profetica, Boiteux aveva iniziato a preparare i piani per un massiccio programma nucleare ben prima che il mondo venisse scosso dalla crisi petrolifera del 1973. Quando l’embargo dell’OPEC mise in ginocchio le economie occidentali, il piano di Boiteux, noto come “Piano Messmer“, era pronto a scattare. Quello che seguì fu un’impresa ingegneristica senza precedenti: in soli vent’anni, la Francia costruì oltre 50 reattori nucleari, un ritmo di costruzione pro-capite circa venti volte superiore a quello che la Cina, gigante industriale odierno, sta sostenendo oggi.

La centrale di Fessenheim parte del piano Messmer

Questa crociata per l’indipendenza energetica non fu priva di nemici. La sua visione lo rese un bersaglio. In una gelida notte del 1977, un gruppo di terroristi anti-nucleari piazzò una bomba che sventrò la sua casa. Lui, sua moglie e sua figlia erano all’interno. Miracolosamente sopravvissuti, Boiteux non si lasciò intimidire. La mattina seguente, mentre le macerie della sua vita erano ancora fumanti, si presentò al lavoro, più determinato che mai a continuare la costruzione dei reattori. Incredibilmente, mentre cercava una nuova sistemazione per la sua famiglia, fu attaccato dalla stampa di sinistra per il costo della sua stanza d’albergo, ma la meschina stampa d’oggi ha origine da qualche parte.

Oggi, l’eredità di Marcel Boiteux è tanto imponente quanto fragile. Le centrali che ha costruito, come l’incredibile impianto di Cattenom con le sue quattro unità capaci di alimentare milioni di persone, sono il simbolo di ciò che una nazione può ottenere con visione e coraggio. La Francia, più povera , fece allora quello che oggi sembra impossibile. Spesso si parla dell’incapacità dei  paesi europei, troppo “Piccoli”, eppure la Francia di allora fece quello che oggi non riesce agli USA o alla Cina,  e lo fece con razionalità e coraggio.

È scioccante, come osserva l’analista energetico Mark Nelson, che non esista ancora una biografia completa di quest’uomo, né in francese né in inglese. Le sue stesse memorie si interrompono prima di svelare i dettagli della sua più grande impresa. In tutta la Francia dovrebbero sorgere statue in suo onore, a perenne memoria dell’uomo che ha dato al suo Paese non solo la sovranità, ma una possibilità di grandezza in un XXI secolo vincolato dall’energia.  eppure, fra qualche anno, la capaictà di costruire queste opere energetiche diventerà un mito, come le piramidi egizie, e questo è dovuto alla genialità dei nostri nonni, ma anche all’incapacità nostra e dei nostri figli.

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