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MACRON PROSEGUIRà CON LA SUA POLITICA DI SPENDI E SPANDI. ALLA FACCIA DEL COTTARELLO

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Cari amici,

la primavera è tempo di esami per i bilanci europei, e non solo per quello italiano. Ci sono coloro che passano per dei piccoli geni, sono amati dai media e dalla sinistra italiana, ne divengono addirittura il modello, ma in realtà hanno paura di fare brutta figua davanti ai professori.

Prendiamo ad esempio Macron. La Francia ha un grosso problema: è uno “Spenditore Cronico”. Mentre l’Italia comunque sono anni che cumula surplus primari e , sulla pelle dei suoi cittadini, deficit contenuti, lo stesso non vale per PArigi, ammalata di “Spendite acuta”.

Curiosamente questi dati sono anche migliori rispetto a quelli del database europeo AMECO.

Questi i dati del deficit complessivo, comparati con quello italiano:

E quello primario, al netto degli interessi, non va per niente meglio….

Il  rapporto debito PIL è in crescita, anche se non eccessiva, però ormai sfioriamo il 100% . La Francia poi ha un debito privato molto forte superiore a quello italiano.

La Francia poi, ricordiamolo, è in deficit di bilacia commerciale da almeno 10 anni…

Anche in questo si differenzia fortemente dall’Italia.

Tutto questo metterà laFrancia sotto torchio alla fine del QE della BCE. Se sparsce quel minimo di crescita che vediamo ora ed aumenteranno i tassi passivi le fmiglie tireranno ancora di più la cinghia e, in caso di tagli del deficit statuale, avremo una contrazione del PIL.

Insomma Macron sarà un genio, ma sotto il suo governo i problemi di bilancio dell’Esagono non sono migliorati per nulla. Anzi è riuscito ad aggiungere a forti tensioni occupazionali e sui conti pubblici anche delle forti tensioni sociali: per tre mesi ci sarà un’alternanza fra tre giorni di lavoro e due di sciopero nelle Ferrovie (SNCF) con un’adesione elevatissima, tanto che ha corso solo in TGV su cinque, mentre  un terzo dei voli Air France è stato cancellato, ed in piazza si impicca il fantoccio di Macron.

Del resto il suo apparentemente enorme successo elettorale alle presidenziali è stato solo apparente perchè , alla fine , ha preso il voto solo del 43% degli iscritti alle liste elettorali al secondo turno, con solo il 66% dei francesi che  andato a votare. Una percentuale che si addice ben poco a gesti da “Uomo forte” quali lui vole essere.

Insomma, mentre la Francia non riesce a ritoccare il suo deficit, anzi rischia di precipitare nel disordine sociale, Cottarella vorrebbe raddoppiare il nostro surplus primario (cioè ridurre le spese ed aumentare le tasse), perchè così piace a lui, ignaro che le previsioni segnano burrasca sociale e di crescita. Certo gli italiani non sono i francesi, sono più pecore da tosare. Magari riuscirà ad ammansirle con qualche superficiale taglio dei vitalizi (ma non della propria lauta pensione percepita prima dei 60 anni…).

 

 

 

 


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