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Macron prende in giro Weidmann, quando lui spera di diventare presidente della BCE

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Abbiamo già ampiamente parlato del desiderio della Germania di imporre Weidmann alla guida della BCE. Certo, potrebbe tranquillamente apporre un Gauleiter alla Liikanen, ma il desiderio di predominio tedesco desidera l’esercizio del potere in prima persona. Del resto dopo un olandese, un francese, ed un italiano si sentono pronti per sedere sullo scranno finanziario più alto e forse, al posto di una marionetta, sarebbe meglio vedere qualcuno che se ne prende una responsabilità diretta.  Però le ambizioni tedesche si scontrano con le uguali, contrarie o superiori ambizioni di Macron ed il suo desiderio di controllare tutta la politica europea. Già ieri ha bacchettato gli alleati spagnoli di Ciudadanos che vuole obbligare a sostenere Sanchez ed il PSOE, cosa che gli iberici, con motivazioni politiche legittime, rifiutano.

Comunque Macron se l’è presa anche con Jens Weidmann, come riporta il Financial Times. La vicenda è quella nota del 2012-13, quando Draghi lancio le OMT, azioni di finanziamento dirette su mercato, e Jens Weidmann  testimoniò presso la corte costituzionale tedesca contro l’operazione, affermando che avrebbe portato ad un finanziamento diretto degli stati, cosa vietata dallo statuto BCE. La corte costituzionale decise diversamente, nonostante la sua testimonianza, e la vicenda si chiuse li. Ora però Jens Weidmann, se vuole succedere a Draghi, non può apparire come un ottuso ed ottuso guardiano della rigidità monetaria, per cui ha colto l’occasione per scusarsi con Draghi per quanto accaduto nel 2013, ammettendo di avere torto, e che quanto da lui  previsto non è accaduto.

Macron ha colto la palla al balzo per una affermazione piuttosto secca “Sono molto felice che i membri che un tempo si erano opposti così fortemente, al punto da intraprendere un’azione legale, contro le decisioni di Mario Draghi, contro l’OMT, contro tutti i meccanismi mesi in atto, si siano convertiti, magari in modo tardivo, ma con convinzione” “Questo mostra che tutti abbiamo del bene in noi e che tutti possiamo migliorare, e da questo colgo soprattutto la lezione di essere ottimistici sullo spirito umano” frase che ha fatto sorridere la sala.

La frase è stata quindi letta come il fatto che Macron non ha per nulla dimenticato o perdonato Wieidmann e che non lo ritiene adatto al ruolo. Un duro colpo per le ambizioni tedesche, soprattutto quando la casella di presidente della commissione sembra preclusa per il popolare Manfred, Weber, tanto che perfino la Merkel non lo cita più. Queste trattative sembrano condizionate più dai veti incrociati che da una effettiva maggioranza.


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