Seguici su

Attualità

MACRON IN GIAPPONE, CON LA CODA FRA LE GAMBE

Pubblicato

il

 

 

Si apre ad Osaka, in Giappone, il G20 con tutti i capi di stato presenti. Il presidente francese Macron era partito con una volontà bellicosa e ferma: se nei documenti non vi fosse stato un richiamo preciso e puntuale alla convenzione sull’ambiente di Parigi del 2015 lui non avrebbe firmato nulla.

Le sue parole precise sono:

“Se non siamo in grado di sederci attorno ad un tavolo e difendere il clima, allora la Francia non si accoderà, semplicemente”

L’accordo di Parigi sul clima del 2015 è stata opera del governo francese, ma all’estero è stato preso con molto meno entusiasmo. Gli USa di Trump ne sono usciti e l’applicazione è rimasta soprattutto a livello di intenzione. In Europa, soprattutto per motivi politici (leggasi la paura per l’avanzata dei partiti verdi in Nord Europa) invece il tema ecologico è visto come centrale nell’agenda politica e di governo.

L’atteggiamento machista francese non è stato gradito neanche a Tusk, perchè tarpa le ali alla visione classica europeista, tanto che il presidente del consiglio dell’unione ha suggerito a Macron di aiutare Abe, non di sabotarlo.

Comunque l’atteggiamento di Macron non ha avuto successo. Nessuno si è impressionato, nessuno ne ha tenuto particolarmente conto. Il risultato è stato abbastanza ovvio: Macron ha dovuto mettere la coda fra le gambe e fare retromarcia, cambiando il rifiuto di firmare qualsiasi documento con un  se non si accetta Parigi: “Ci siamo incontrati per niente“.

Il problema è che Macron, come la Merkel devono mettere un pizzico di ecologia all’interno dei propri programmi, e devono mostrare di fare qualcosa di verde. La Merkel si è inventata l’obiettivo delle emissioni zero per il 2050, Macron cerca di rilanciare l’accordo di Parigi. Una politica estera fatta solo per la politica interna.

 

 

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito