Attualità
“L’uomo dal furgone bianco”: l’eroe popolare della resistenza dei cittadini londinesi contro Sadiq Khan e la ULEZ
Il Comune di Londra considera i cittadini come limoni da spremere con la tassa ULEZ? I cittadini rispondono mettendo le videocamere di controllo fuori servizio.
Quasi nove telecamere su dieci, destinate all’applicazione della zona a bassissime emissioni (ULEZ), sono state rubate o danneggiate nel sud-est di Londra, dove l’uomo dal furgone bianco (while van man) è diventato l’epicentro della resistenza ai piani di Sadiq Khan di allargamento dell’area e una sorta di eroe popolare.
L’analisi dei dati raccolti dalla folla sulla posizione e sullo stato della nuova rete di telecamere suggerisce che il Transport for London (TfL) sta lottando per contenere l’attività anti-Ulez in alcune aree. L’entità degli atti di vandalismo è stata tale che ora si ricorre a una blindatura per proteggere i dispositivi, ma probabilmente neanche questa soluzione sarà sufficiente.
La protesta è particolarmente viva perché la prossima settimana l’Ulez si estenderà alla M25 dal centro di Londra. Ai veicoli che non rispettano gli standard di emissione verranno addebitate 12,50 sterline al giorno. Una tassa che, in questo momento, molti londinesi non si possono permettere di pagare.
Gli attivisti sostengono che le telecamere sono state prese di mira da piccole aziende e padroncini che si affidano a furgoni non conformi e temono che la tassa li costringa a cessare l’attività. Di fronte a un reale problema di sopravvivenza sono passati alle vie di fatto.
Khan sostiene che l’espansione è fondamentale per ridurre i decessi legati all’inquinamento, anche se ieri è emerso che nel luglio 2021 il sindaco ha dichiarato che la qualità dell’aria nelle strade periferiche della capitale sarebbe stata “affrontata in modo più efficace attraverso misure mirate e locali” rispetto a una più ampia Ulez.
Il rapporto indipendente di Jacobs, commissionato dal sindaco, aveva già rilevato che l’espansione della zona avrebbe avuto solo un effetto “trascurabile” sulle emissioni, mentre avrebbe causato un “impatto sproporzionato” sulle fasce più povere. Khan, che sarebbe stato eletto dai Laburisti, se ne è abbastanza infischiato dell’osservazione ed è andato avanti nell’applicazione della norma.
Ora la TfL, l’autorità londinese che gestisce la ULEZ e le camere di controllo, non condividerà l’ubicazione delle telecamere, ma sono stati creati gruppi online in cui i cittadini segnalano dove sono state installate e quali sono state rubate o vandalizzate.
Il gruppo “Ulez camera locations” su Facebook conta 7.500 membri con decine di post al giorno che condividono informazioni, caricate su una mappa.
L’analisi di questa mappa suggerisce che in un’area di 56 miglia quadrate a sud di Sydenham e Sidcup, 156 delle 185 telecamere installate finora sono state rubate o danneggiate. Solo 29 telecamere dell’area sono ancora operative.
A Bromley, 18 telecamere su 22 sono state vandalizzate o sono scomparse, mentre tutte le telecamere, tranne una sulla A225, sono fuori uso. In confronto, solo 20 telecamere Ulez nel centro di Londra sono state colpite.
TfL prevede di avere 2.750 telecamere in tutta la capitale entro la prossima settimana, ma la mappa indica che circa 500 sono fuori uso, il che significa che l’autorità potrebbe dover ricorrere a veicoli mobili per il controllo in alcune aree.
Nick Arlett, di Action Against Ulez, prevede che gli atti di vandalismo aumenteranno con l’entrata in vigore dell’espansione. Ha dichiarato: “Ora che si sta avvicinando, la gente sta diventando più militante. Non giustifico il vandalismo, ma si intensificherà”. Quindi non è sbagliato ormai parlare di una vera e propria guerra civile fra Comune di Londra e sindaco da una parte e cittadini poveri dall’altra. La rottura potrebbe approfondirsi e avere conseguenze politiche e di ordine pubblico
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