Attualità
L’Unione fallisce nel tentativo di accordo sulla riforma del mercato energetico
L’Unione Europea non è riuscita a trovare un accordo sulle riforme proposte per il suo mercato dell’energia dopo una proposta dell’ultimo minuto da parte della Svezia, presidente di turno, di estendere il sostegno statale all’energia da carbone.
L’esito dell’incontro di lunedì era atteso, poiché i membri dell’UE hanno atteggiamenti nettamente diversi nei confronti del carbone e della sua importanza nei mix energetici nazionali. “Per alcuni di noi, sicurezza significa mercati di capacità”, ha detto il ministro dell’energia polacco Anna Moskwa, citata da Reuters.
La Polonia genera circa il 70% della sua elettricità dal carbone. Per diversificare la produzione, il Paese sta anche costruendo una capacità di generazione nucleare, ma questo richiede tempo, per cui vuole proseguire con i sostegni all’energia fossile.
Tuttavia, l’UE ha riscontrato differenze nel sostegno statale all’energia eolica, solare e nucleare, secondo quanto riportato da Reuters. Alcuni Paesi, tra cui Germania, Paesi Bassi e Austria, si sono opposti all’idea di offrire contratti a prezzo fisso non solo ai produttori di energia eolica e solare, ma anche a quelli di energia nucleare e di altro tipo.
La Francia, invece, è molto favorevole all’idea, come era prevedibile vista la sua enorme capacità nucleare, che genera circa due terzi dell’elettricità del Paese.
“Questo potrebbe portare a distorsioni del mercato, in quanto ampie parti dei mercati potrebbero diventare poco flessibili, e anche a una distorsione della parità di condizioni per quanto riguarda i prezzi in Europa”, ha dichiarato il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck.
D’altra parte, la restrizione dei contratti a prezzo fisso solo ad alcuni produttori di energia elettrica “mette in pericolo l’obiettivo della sicurezza dell’approvvigionamento e della protezione dei consumatori”, ha dichiarato il ministro francese dell’Energia Agnes Pannier-Runacher.
La riforma del mercato dell’energia elettrica dell’UE mira a svincolare il prezzo dell’elettricità in tutta l’Unione Europea dal prezzo del gas naturale, legandolo invece al prezzo dell’elettricità generata da impianti eolici e solari.
L’idea è quella di bloccare i prezzi a lungo termine, attraverso accordi di acquisto di energia con le imprese e i cosiddetti contratti per differenza con il governo, per evitare l’impennata che i cittadini europei hanno subito lo scorso anno.
Le profonde differenze nascono dallla diversa posizione politica dei singoli governi nazionali e dal diverso mix energetico perseguito da ogni nazione. Quest’ultimo ha rragioni e cause di carattere storico differenti nazione per nazione e nessuno è disponibile a fare sacrifici, a parte la solita Italia. Quindi l’accordo risulta impossibile, almeno per ora, e la palla passa alla prossima presidenza spagnola.
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