Economia
L’Unione Europea vorrebbe multare Meta per un miliardo di Euro. Sarebbe una dichiarazione di guerra
Secondo il NY Post la Commissione Europea sta per infliggere una multa da un milione di Euro a Meta (Facebook Instagram). Questa mossa, per quanto apparentemente legale secondo il DMA europeo, sarebbe vista da Trump come una dichiarazione di guerra

L’Unione Europea potrebbe multare Meta (Facebook, Instagram) di Mark Zuckerberg per un miliardo di euro o più per aver violato le norme antitrust, in risposta alle sanzioni del Presidente Donald Trump contro le aziende dell’UE.
La Commissione europea (CE), l’organo di vigilanza antitrust dell’UE, dovrebbe concludere che Meta non rispetta il Digital Markets Act, hanno dichiarato fonti vicine alla situazione.
Il Digital Markets Act (DMA) dell’UE è entrato in vigore nel 2023 e applicherà severe regole di concorrenza a Meta e ad altri sei magnati di Internet. L’attenzione del regolatore si concentra sul trattamento dei dati e sull’attività commerciale.
Secondo fonti del NY Post, le multe potrebbero aggirarsi tra le centinaia di milioni di dollari come minimo e fino a un miliardo di dollari dopo la decisione della Commissione. Questo è plausibile, in quanto le sanzioni per il DMA possono giungere siano al 6% del fatturato globale. L’indagine dell’UE sulla società madre di Facebook e Instagram dovrebbe concludersi questa settimana e le misure di applicazione della Commissione saranno annunciate immediatamente.
Secondo le fonti, i funzionari dell’UE dovrebbero invitare Meta a rispettare le regole e informare l’azienda sulle modifiche da apportare per conformarsi.
Anche Apple è nel mirino della Commissione UE ed è stata colpita da una sanzione da 1,8 miliardi di dollari. È interessante notare che all’inizio del mese Reuters ha riportato che Apple e Meta probabilmente se la caveranno con “multe modeste” per aver violato il DMA, ma, evidentemente, qualcosa è cambiato. Theresa Ribera, capo dell’antitrust dell’UE, aveva precedentemente affermato che una decisione sulle azioni di contrasto contro entrambe le società sarebbe stata presa a marzo. Ora questa opinione sembra essere cambiata.
Oltre a Meta e Apple, le aziende considerate “gatekeeper” ai sensi della DMA includono Alphabet di Google, Amazon, Booking.com, ByteDance di TikTok e Microsoft. Si tratta delle cosiddette Big Tech, società con una posizione particolarmente dominante nei rispettivi settori. Queste società sono sottoposte a vincoli particolari.
Le autorità di regolamentazione dell’UE e altri sostenitori affermano che la legge impedisce ai giganti tecnologici di adottare comportamenti anticoncorrenziali, come l’abuso del loro potere di mercato, per estromettere i rivali più piccoli.
Nel giugno dello scorso anno l’UE ha avviato un’indagine su Meta per il suo modello “pay or opt-in” che limitava i clienti. In pratica, questo significava che gli utenti o pagavano per rinunciare agli annunci su Instagram e Facebook o li ricevevano senza chiedere. Il problema era che chi non pagava accettava anche che Meta utilizzasse i suoi dati per la pubblicità mirata.
La Commissione UE ha affermato che l’azienda non ha offerto una terza opzione. Meta ha sostenuto che la Commissione UE ha sempre usato condizioni per conformarsi alla regola che andavano oltre la legge.
Nel giugno dello scorso anno, Apple è stata la prima azienda a essere accusata di violazione del DMA, presumibilmente per aver impedito agli sviluppatori di app rivali di dirottare facilmente i clienti verso servizi esterni all’App Store. La scorsa settimana l’UE ha nuovamente avvertito Apple che deve aprire il suo sistema operativo iPhone agli sviluppatori di app, proprio come ha fatto con Android. Il problema di Alphabet è che Google tratta i suoi servizi interni (cioè i propri) in modo “più favorevole”.
Tra le aspre critiche delle big tech, la legge ha attirato sempre più le ire del Presidente Trump, che ha giurato di imporre tariffe di ritorsione per livellare il campo di gioco. Il mese scorso Trump ha emesso una nota in cui avvertiva che la sua amministrazione avrebbe preso in considerazione delle contromisure.
Un nuovo macigno fra USA e UE
Il Presidente Trump non permetterà ai governi stranieri di sottrarre la base imponibile americana a proprio vantaggio, ha dichiarato all’epoca la Casa Bianca. Questo è il caso delle sanzioni alle granti società americane che, tra l’altro, entrano a far parte del bilancio della UE, cioè sono soldi che la Commissione può spendere.
Il presidente della Commissione Giudiziaria della Camera Jim Jordan ha chiesto specificamente ai funzionari dell’UE informazioni su come il blocco prevede di applicare il Digital Markets Act. Jordan ha notato che sei dei sette “gatekeeper” coperti dalla legge sono di proprietà americana.
“Queste pesanti multe sembrano avere due scopi: costringere le aziende a seguire gli standard europei e tassare le aziende americane in Europa”, ha affermato Jordan nella sua lettera.
Questo sarà uno scontro durissimo, all’ultimo sangue. I dazi non verranno tanto dall’effettiva situazione commerciale fra gli USA e i paesi europei, ma da questi comportamenti.
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