Energia
L’Unione Europa Valuta di revocare le sanzioni alla Siria
Un documentodi discussione presentato dalla Commissione al Consiglio d’Europa inizia a valutare la cancellazione delle sanzioni legate al settore petrolifero alla Siria. Sarà una scelta giusta?
L’Unione Europea sta valutando la possibilità di revocare le sanzioni ad ampio raggio contro la Siria, comprese le restrizioni al settore petrolifero e del gas del Paese dopo la cacciata dell’ex presidente siriano Bashar al-Assad, avvenuta un mese fa.
In un non-paper – un documento informale dell’UE utilizzato dagli Stati membri in negoziati a porte chiuse – l’UE ha proposto la rimozione del “divieto di esportazione di tecnologia per il petrolio e il gas, nonché delle restrizioni all’esportazione e alla partecipazione a progetti infrastrutturali e al finanziamento”.
L’UE afferma inoltre che l’eventuale cancellazione di fazioni legate ad Al-Qaeda, come Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), dalla lista dei gruppi terroristici deve essere decisa dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite prima di essere attuata dall’UE.
L’HTS – un ex ramo di Al-Qaeda in Siria, collegato all’ISIS nella regione – ha guidato la caduta del regime di Bashar al-Assad. I Paesi dell’UE stanno anche valutando la possibilità di eliminare le restrizioni sulle compagnie aeree, come la Syrian Arab Airlines, per “facilitare le operazioni di volo civile tra l’UE e la Siria”.
Il Regolamento UE 36/2012 ha imposto diverse restrizioni al settore energetico siriano, tra cui:
- divieto di trasporto di petrolio greggio e prodotti petroliferi di origine siriana
- Divieto di fornire attrezzature e tecnologie chiave da utilizzare nell’industria petrolifera e del gas in Siria,
- Divieto di fornire assicurazioni e riassicurazioni a persone ed entità siriane.
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni simili, tra cui il divieto di:
- Esportazione, riesportazione, vendita o fornitura diretta o indiretta di qualsiasi servizio alla Siria.
- Importare o trattare petrolio o prodotti petroliferi di origine siriana
- Effettuare nuovi investimenti in Siria
La Siria sta affrontando una crisi energetica dopo che l’Iraq ha sospeso le forniture di greggio alla Siria a dicembre. “L’Iraq ha deciso di interrompere le forniture di greggio alla Siria a partire da questo mese”, ha dichiarato il deputato iracheno Mustafa Sanad poco dopo il rovesciamento di Assad.
Prima della decisione di Baghdad, la Siria importava circa 120.000 barili di greggio iracheno al giorno. Nel frattempo, anche le forniture di greggio dall’Iran sono terminate dopo la notizia del cambio di potere in Siria. I prezzi del carburante in Siria sono saliti alle stelle,
La questione è squisitamente politica: cancellare le sanzioni significa dare uno status positivo al nuovo governo siriano che ha già dichiarato di non voler tenere elezioni per alcuni anni e che comunque è composto anche da miliziani che, sino a non tanto tempo fa, erano affiliati a gruppi estremisti.
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