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L’Ucraina aggiunge 100 mila uomini al proprio esercito. Per fare che?
Nonostante per gran parte della scorsa settimana abbia cercato di minimizzare la retorica di Washington di un'”imminente” invasione russa, dato il panico che ha scatenato tra la popolazione ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky sta ora cercando di espandere notevolmente il suo esercito, anche sfruttando l’opportunità per ottenere armi, denaro e mezzi dall’Occidente.
Martedì Zelensky ha firmato un decreto per aumentare la dimensione totale delle forze armate di 100.000 soldati e ha ordinato un aumento di stipendio tra i ranghi nei prossimi tre anni. Ironia della sorte, ha ancora cercato di calmare i timori di un’invasione militare russa, dicendo che la decisione è “non perché presto avremo una guerra … ma affinché presto e in futuro ci sarà la pace in Ucraina”. Certo che senza mezzi 100 mila uomini sono poco più che carne da cannone.
Secondo la BBC, “il presidente Zelensky ha detto al parlamento ucraino, la Rada, di aver firmato un decreto per aumentare le dimensioni dell’esercito ucraino di 100.000 soldati attivi, con la formazione di 20 nuove brigate in tre anni e la graduale eliminazione del servizio militare obbligatorio. L’esercito professionale ucraino è di gran lunga più numeroso di quello russo”.
Di seguito è riportata un’infografica che confronta i due eserciti, che mostra chiaramente la schiacciante superiorità della Russia in termini di equipaggiamento e forze, per cui i 100 mila uomini in più sono praticamente ininfluenti.
Nel frattempo, il primo ministro britannico Boris Johnson è arrivato a Kiev martedì, al momento giusto per sfuggire al famigerato partygate, lo scandalo che lo coinvolge nel Regno Unito.
Johnson dovrebbe portare in omaggio ben 88 milioni di sterline (118 milioni di dollari) per “promuovere una governance stabile e l’indipendenza energetica dalla Russia”. All’inizio di questo mese il Regno Unito è uscito per la prima volta con frequenti voli militari che consegnavano armi all’Ucraina, ritenute principalmente missili e sistemi anticarro e contro mezzi blindati.
Sebbene Zelensky e i suoi alti funzionari abbiano continuato a dire che la minaccia della Russia è inferiore a quella stimata da Washington e Londra questi paesi appaiono molto più allarmati di Kiev, che ha cercato di evidenziare come le cose siano, tutto sommato, normali.
Ad esempio, l’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield giorni fa ha affermato che la Russia non avrebbe mai accumulato la quantità di truppe di cui dispone se non avesse intenzione di usarle contro l’Ucraina. “Abbiamo già visto la sceneggiatura russa. Stanno usando la disinformazione. Stanno incoraggiando gli ucraini a non preoccuparsi di un attacco, ma sappiamo che l’attacco è possibile”, ha detto a ABC “This Week”. Ha aggiunto: “Non accumuli 100.000 soldati se non hai intenzione di usarli”. Tutti soldati che, comunque, sono tranquillamente in caserme russe. Però tutti parlano della minaccia russa, dell’imminente invasione, dei russi che marciano verso Kiev. Che succede se il primo marzo non fosse successo nulla?
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