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Lotta al contante. Un semplice click e l’individuo muore (intervista telefonica a Giuseppe Palma, con un articolo – AbruzzoWeb)

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Riporto qui di seguito l’intervista telefonica che ho rilasciato ad AbruzzoWeb, oltre ad un mio articolo apparso sempre sullo stesso quotidiano online. Tema: la lotta al denaro contante mette in serio pericolo la Libertà.

Buon ascolto e buona lettura:

Articolo:

Arrivano i giacobini al governo e subito parte l’attacco al contante. La scusa è sempre la stessa: la lotta all’evasione fiscale. Il problema, oltre che tecnico, è culturale. L’evasione fiscale, che ammonta a circa 120 miliardi di euro l’anno, non deriva da operazioni di piccoli commercianti o artigiani che cercano soltanto di sopravvivere in un Paese a crescita zero da circa vent’anni, bensì dalle grandi evasioni milionarie delle multinazionali, che con operazioni apparentemente regolari sottraggono al fisco decine di milioni di euro ogni anno.

Ma un governo giacobino come quello Pd-5Stelle, vicino agli interessi dei grandi potentati economici, cerca di prendersela sempre coi più deboli. Ma la questione è antica. Ha iniziato Romano Prodi nel 2007, ma successivamente Berlusconi alzò il limite. Poi Mario Monti, che ridusse il limite di utilizzo del contante a 999,99 euro per tutte le transazioni, fortunatamente innalzato da Matteo Renzi a 2.999,99 euro. Ora i 5Stelle, unitisi a quella parte del Partito democratico che vede nelle partite Iva l’osso da spolpare (anche se ormai di ciccia ne è rimasta ben poca), ripartono all’attacco. Le proposte che circolano in questi giorni sono due: quella di Confindustria (che ormai rappresenta solo grandi gruppi di potere economico e non le imprese) e quella del governo. Confindustria propone una tassa del 2 per cento su tutti i prelievi di ammontare superiore a 1.500 euro mensili, mentre il governo giallo-rosso una non ancora precisata tassazione per chi paga beni e servizi in contanti invece che con strumenti elettronici.

Negli ultimi giorni il M5S ha preso di mira gli albergatori, ma ben presto se la prenderà anche con commercianti, professionisti, artigiani e benzinai. Ne deriverà che la maggior parte dei privati cercherà di nascondere acquisti o prestazioni come strumento di legittima auto-difesa nei confronti di uno Stato di Polizia tributaria.

Questione culturale. 

Se si abolisse il contante (è quello a cui Pd e 5Stelle vogliono arrivare) e si autorizzasse solo l’utilizzo della moneta elettronica (bancomat, carte di credito etc), si finirebbe per limitare la libertà dell’individuo. L’agenzia delle entrate, grazie alle misure adottate dal Pd nella passata Legislatura, può già adesso pignorare i conti correnti di ciascuno senza passare più dal giudice. Se si abolisse il contante, o se ne limitasse ancor di più l’utilizzo, con un semplice click lo Stato e il sistema bancario disporrebbero della vita e della morte di ciascuno. 

L’individuo sarebbe privato anche della possibilità di arrangiarsi e sopravvivere perché impossibilitato ad utilizzare il contante, non potendo più utilizzare il conto corrente perché pignorato dallo Stato. Se la moneta è solo elettronica, in un attimo lo Stato te lo può azzerare pigiando un tasto del computer. Per questo ognuno vivrebbe totalmente schiavo di un sistema capace di annientamento vitale dell’essere umano. Inaccettabile per chi, soprattutto tra quelli del Pd, si ostina a definirsi liberale.

Questa è dittatura. Tra le peggiori che la storia abbia mai conosciuto.

Giuseppe PALMA

Qui la fonte originale: http://www.abruzzoweb.it/contenuti/stop-all-uso-del-contante-l-allarme-del-giurista-si-uccidono-persone-e-liberta-/701034-2/

 


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