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L’OPLAN DEU: il piano guerra tedesco rivelato dai giornali  tra impreparazione strutturale e fallimento informativo

Il Wall Street Journal pubblica un estratto del Piano di Mobilitazione tedesco, che renderebbe la Germania un polo logistico. Peccato che le infrastrutture siano cadenti

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Quando, nel 2022, il Cancelliere Olaf Scholz parlò di Zeitenwende – svolta epocale – innescando il fondo di riarmo da 100 miliardi di euro, l’Europa si illuse che il problema della sicurezza fosse solo una questione di quantità di carri armati e aerei. Oggi, il piano segreto tedesco, l’Operation Plan Germany (OPLAN DEU), svela una realtà ben più amara: l’impreparazione del Vecchio Continente è di natura sistemica, annidata nella burocrazia, nelle infrastrutture fatiscenti e, più pericolosamente, in una sicurezza informativa che fa acqua da tutte le parti. Il Piano è talmente segreto che è stato pubblicato dal Wall Street Journal, e questo dice già molto sulla segretezza dell’apparato militare tedesco. 1200 pagine di priorità e punti deboli strategici pubblicati da un giornale mainstream, così che i generali di Putin possano sapere esattamente dove colpire.

La Germania è destinata a essere l’hub logistico vitale della NATO in caso di scontro con la Russia, l’imbuto attraverso cui dovranno transitare fino a 800.000 tra soldati e mezzi verso il fronte orientale. Ma la stessa rivelazione dell’OPLAN DEU, un documento di 1.200 pagine, è di per sé un segnale inquietante: se un piano di tale importanza strategica è accessibile alla stampa o comunque oggetto di fuga di notizie, la vulnerabilità del sistema tedesco supera di gran lunga quella dei ponti arrugginiti.

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🏗️ La Paralisi Strutturale: L’Austerity al banco degli imputati

Il piano OPLAN DEU è un atto di accusa contro la politica di investimento al ribasso degli ultimi decenni, dove il “dividendo della pace” non è stato reinvestito strategicamente, ma semplicemente disperso per pagare programmi assurdi, come quelli per l’energia rinnovabile. La Germania, pur essendo il motore economico dell’Eurozona, ha permesso alle sue arterie vitali – autostrade, ferrovie, porti – di degradare al punto da minare la propria sicurezza nazionale.

Il concetto chiave è l’inadeguatezza delle infrastrutture a uso duale. Durante la Guerra Fredda, le infrastrutture erano deliberatamente progettate per servire anche scopi militari (ponti rinforzati, tratti di Autobahn configurabili come piste di atterraggio). Oggi, il quadro è desolante:

Infrastruttura CriticaProblema Rilevato dall’OPLAN DEUConseguenza Strategica
Reti FerroviarieOltre 100 miliardi di Euro di investimenti necessari; linee singole che servono porti chiave.Creazione di colli di bottiglia (chokepoints) facilmente neutralizzabili da sabotaggi mirati (vedi incidente Ponte Hunte).
Ponti e Autostrade20% delle autostrade e 25% dei ponti necessitano riparazioni urgenti.Deviazioni, ritardi e incapacità di sostenere convogli pesanti, compromettendo la velocità di schieramento NATO.
Logistica PortualeCarenza di terminali certificati per movimentare munizioni e mancanza di ridondanza.La vulnerabilità concentra i rischi su pochissimi hub, rendendo il blocco dei rifornimenti un obiettivo primario per la Russia.

L’esercitazione Red Storm Bravo ha trasformato l’impreparazione in una tragicomica messa in scena: un convoglio NATO si blocca per ore ad Amburgo non a causa di un attacco missilistico, ma perché la polizia non disponeva dei solventi per rimuovere i “manifestanti” incollati all’asfalto. Questo non è un problema militare, è il sintomo di una paralisi burocratica che non riesce a sincronizzare il settore civile (polizia, sanità, settore privato) con le esigenze della difesa. È l’incapacità di “reimparare ciò che è stato disimparato”, come ha ammesso un funzionario tedesco, dopo decenni di pace narcotizzante.

🚨 Il colabrodo informativo: la Germania obiettivo privilegiato

Se l’impreparazione strutturale è il conto dell’austerity, la vulnerabilità informativa è il risultato di un sistema di sicurezza interna ed esterna che ha abbassato la guardia in modo sconsiderato, trasformando la Germania in un bersaglio primario e, di fatto, in un colabrodo.

Spionaggio e Infiltrazioni: Il Nemico è Già in Casa

I servizi di intelligence tedeschi sono stati ripetutamente umiliati da clamorosi casi di spionaggio, un fenomeno che va ben oltre la semplice negligenza:

  • Talpe nell’Intelligence: Agenti dell’intelligence esterna (BND) sono stati accusati di alto tradimento per aver venduto segreti top-secret – inclusi dettagli sulle forniture di armi all’Ucraina – ai servizi russi (FSB), ricevendo centinaia di migliaia di euro. Questo dimostra una chiara vulnerabilità nel cuore della sicurezza nazionale.

  • Sabotaggio Diffuso e a Basso Costo: La Russia non ha bisogno di inviare commando d’élite. La strategia di guerra ibrida di Mosca include il reclutamento di “agenti di basso livello” tramite social media, pagati pochi euro per atti minori ma di disturbo (graffiti anti-ucraini, foto a infrastrutture, piccoli incendi). L’incidente del pacco esplosivo nel centro logistico DHL di Lipsia, attribuito dai servizi a un sabotaggio russo, è la prova che la minaccia è capillare e sfrutta i punti deboli della catena logistica civile. Anche il blocco di “Red Storm Bravo” mostra come basti un pugno di manifestanti benintenzionati per bloccare un sistema militare.

Le leggi di Pace e il Cyber-Rischio

La Germania è paralizzata da leggi di pace obsolete che ostacolano la difesa nell’era della guerra ibrida.

  1. Regolamentazione Anti-Tecnologica: La normativa richiede, ad esempio, che i droni militari abbiano luci di posizione per volare – un requisito sensato in ambito civile, ma che annulla l’efficacia in scenari di guerra o ricognizione. Questa rigidità burocratica frena l’integrazione di tecnologie avanzate (come i droni di sorveglianza dual-use) e favorisce l’avversario.

  2. Vulnerabilità Digitale: L’aumento degli attacchi informatici contro aziende tedesche – con casi eclatanti di fallimenti aziendali attribuiti direttamente agli hacker – sottolinea la mancanza di resilienza digitale. In un conflitto che coinvolge il trasferimento di 800.000 uomini, un cyberattacco mirato a snodi ferroviari, sistemi di controllo del traffico o reti energetiche (tutti sotto l’occhio dello spionaggio russo) potrebbe paralizzare l’intero sforzo logistico in poche ore, senza sparare un colpo.

🎯 Conclusione: La Deterrenza Passa dalla Sicurezza Interna

La rivelazione dell’OPLAN DEU è un monito: l’Europa non può semplicemente comprare la sicurezza.

La Germania, nell’assumere il ruolo di hub logistico incontrastato della NATO, espone un livello di impreparazione che è il risultato diretto di una leadership politica che, per decenni, ha scambiato l’illusione della pace per la realtà della difesa, permettendo alla propria infrastruttura di decadere e ai suoi sistemi di sicurezza di essere penetrati.

Il successo dell’OPLAN DEU non si misurerà sul numero di carri armati spediti a Est, ma sulla capacità di Berlino di eliminare le vulnerabilità interne:

  • Riformare la Burocrazia: Aggiornare le leggi di procurement e coordinamento civile-militare.

  • Investire Strategicamente: Dare priorità assoluta alla ridondanza e alla resilienza delle infrastrutture dual-use.

  • Blindare l’Intelligence: Eliminare le talpe e rafforzare la sicurezza informativa contro le crescenti attività di spionaggio e sabotaggio.

Se la deterrenza deve funzionare, è necessario che Mosca percepisca l’infrastruttura tedesca non come un colabrodo informativo facilmente sabotabile, ma come una fortezza impenetrabile e ridondante. Fino ad allora, l’OPLAN DEU resta un piano costoso e, potenzialmente, inattuabile.

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