Energia
L’Oman si compra il petrolio (e il gas) algerino. Un colpo strategico nel Berkine
L’Oman diversifica e investe 800 milioni in Algeria: un’operazione strategica sul gas e petrolio che porta tecnologia EOR e rafforza l’asse OPEC+.

Mentre una parte del mondo discute animatamente di come fare a meno degli idrocarburi, un’altra parte, forse più pragmatica, si adopera per gestirli al meglio e assicurarsi forniture e profitti futuri. È il caso dell’Oman, che tramite la sua compagnia energetica nazionale OQ E&P (recentemente rinominata Oman GSO, o OGA) ha messo a segno un colpo significativo nel Nord Africa.
OGA ha infatti finalizzato l’acquisizione di una quota del 49% nel giacimento di petrolio e gas di Berkine (Blocco 404), situato nell’Algeria orientale. L’altro 51%, come da prassi, resta saldamente nelle mani del colosso statale algerino Sonatrach.
Non si tratta di un’operazione banale, ma della prima, grande mossa internazionale upstream (cioè di esplorazione e produzione) per la compagnia omanita. Un segnale chiaro che Muscat intende giocare un ruolo da protagonista non solo entro i propri confini.
La strategia: più che barili, è know-how
L’accordo non è un semplice acquisto di quote. L’Oman non sta solo mettendo sul piatto del denaro sonante – si parla di circa 350 milioni di dollari per l’acquisizione e altri 450 milioni di dollari previsti in capex (spese in conto capitale) nei prossimi anni – ma sta portando in dote la sua risorsa più preziosa: la competenza tecnica.
L’Oman, infatti, è leader mondiale nelle tecniche di EOR (Enhanced Oil Recovery), ovvero il “recupero assistito” del petrolio. Si tratta di tecnologie complesse (come l’iniezione di vapore, gas o polimeri) usate per “spremere” al massimo giacimenti maturi, che con i metodi tradizionali produrrebbero ormai poco o nulla.
L’operazione, quindi, ha una triplice valenza strategica:
- Diversificazione (per l’Oman): OGA smette di dipendere esclusivamente dai giacimenti nazionali e inizia a costruire un portafoglio internazionale, riducendo il rischio e aumentando la resilienza.
- Esportazione di tecnologia (per l’Oman): Muscat monetizza il suo know-how avanzato nell’EOR, applicandolo a un campo algerino che, pur maturo, ha ancora molto da dare se stimolato correttamente.
- Sviluppo (per l’Algeria): Sonatrach si assicura un partner tecnologicamente avanzato e capitalizzato per massimizzare la produzione di un asset strategico, senza dover sostenere l’intero onere finanziario e tecnologico.
Un asse OPEC+ che si rafforza
Non va dimenticato, infine, il contesto geopolitico. Sia l’Oman che l’Algeria sono membri di spicco dell’alleanza OPEC+. Questo accordo non è solo commerciale, ma rafforza i legami tra due produttori chiave, consolidando un asse energetico che condivide strategie e obiettivi sui mercati mondiali.
L’amministratore delegato di OGA ha parlato di “pietra miliare” e di “diversificazione”. Parole che, tradotte dal linguaggio diplomatico-aziendale, significano che l’Oman sta usando la propria compagnia statale come uno strumento strategico per proiettare la propria influenza economica e tecnologica ben oltre il Golfo Persico. Un modello di keynesismo strategico applicato al settore energetico, che guarda al sodo più che alle dichiarazioni di principio.
Domande & Risposte
1. Perché l’Oman investe proprio in Algeria? L’Algeria possiede vasti giacimenti di idrocarburi, molti dei quali “maturi”. Questi giacimenti sono perfetti per le competenze specifiche dell’Oman nel campo dell’EOR (Recupero Assistito). Inoltre, entrambi i paesi sono membri dell’OPEC+, e rafforzare le partnership energetiche all’interno di questo blocco è strategicamente vantaggioso per gestire l’offerta e stabilizzare i prezzi del petrolio.
2. Cosa significa EOR (Enhanced Oil Recovery)? È un termine tecnico che indica un insieme di tecnologie avanzate usate per aumentare la quantità di petrolio e gas che si può estrarre da un giacimento, specialmente quando la pressione naturale del pozzo diminuisce. Invece di limitarsi a “pompare”, l’EOR prevede l’iniezione di sostanze (come gas, vapore acqueo, o prodotti chimici) per spingere letteralmente gli idrocarburi residui verso i pozzi di estrazione. È come “spremere” una spugna quasi asciutta.
3. Chi è OGA (Oman GSO)? OGA, o Oman GSO, è il nuovo nome della divisione upstream (esplorazione e produzione) di OQ, la compagnia energetica nazionale integrata dell’Oman. È, di fatto, il braccio operativo dello stato omanita nel settore dell’estrazione di petrolio e gas, sia in patria che, come dimostra questo accordo, all’estero.








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