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Attualità

L’occupazione va male ed è quasi ovvio: senza politica economica attiva si è in balia del mondo.

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I ati Istat sul lavoro non sono particolarmente positivi, ma non c’è nessuna sorpresa. I martiri che mi leggono sanno che sono mesi che sono ormai mesi che, senza problemi, parlo di un rallentamento economico in arrivo e di possibilità di una recessione fra fie  2018 ed inizio 2019, in assenza di una politica economica attiva, per cui non sono dati inattesi.

Presentiamo la situazione come ce la narra l’Istat: la stima degli occupati a settembre 2018 torna a calare leggermente (-0,1% su base mensile, pari a -34 mila unità). Il tasso di occupazione scende al 58,8% (-0,1 punti percentuali). Il calo congiunturale riguarda donne e uomini e si distribuisce tra le persone di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Nell’ultimo mese si stima una netta diminuzione dei dipendenti permanenti (-77 mila) mentre aumentano sia quelli a termine (+27 mila) sia gli indipendenti (+16 mila). Dopo due mesi di diminuzione, a settembre torna a crescere la stima delle persone in cerca di occupazione (+3,2%, pari a +81 mila unità). L’aumento della disoccupazione si distribuisce su entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione sale al 10,1% (+0,3 punti percentuali su base mensile), quello giovanile aumenta lievemente e si attesta al 31,6% (+0,2 punti).

Vediamo un grafico relativo alla disoccupazione:

Il calo degli occupati è dovuto, come dice l’ISTAT, ai dipendenti a tempo INDETERMINATO (-77 mila) con una crescita dei dipendenti a tempo DETERMINATO (27 mila) che gli AUTONOMI (+16 mila).

Come mai questo andamento? Io ho delle ipotesi che potrebbero essere realistiche:

  • partiamo con il rallentamento economico mondiale, di cui abbiamo parlata già  in altri casi e che è stato notato dagli enti internazionali;
  •  perchè calano i posti a tempo INdeterminato ? Non sarà mica dovuto al fatto che dal primo dicembre 2018 sono terminati gli incentivi per il Jobs Act, mentre l’articolo 18 non c’è più ed al suo posto le tutele crescenti, evidentemente, non tutelano abbastanza;
  • Che il “Decreto Dignità” non ha nulla a che fare con il calo degli occupati, perchè il numero dei dipendenti a tempo determinato è aumentato, non calato. Evidentemente il decreto non spaventa più di tanto;
  • aumentano gli autonomi può essere dovuto al regime “Forfettario” che viene a creare una categoria di sottolavoro dove l’incentivo non è legato tanto a contributi, quando a detrazioni fiscali. Una via di mezzo fra l’emersione del nero e lo sfruttamento, in cui lo Stato si prende una bella fetta di INPS.

Dire che questo calo è inatteso è una bugia, almeno per chi legge i dati da un po’. Affermare che questo dato sia dovuto al” Decreto Dignità” è una palla, perchè lo dicono i dati, mentre in parte è dovuto alla fine dell’effetto del Jobs Act.  Che questo abbia a che fare con la finanziaria che andrà in discussione è una PALLA, perchè si chiama finanziaria 2019, non 2018, che è stata decisa praticamente per interno dal precedente governo, mentre quello gialloverde ha potuto fare, al massimo, dei ritocchi. Infine chiediamoci: la finanziaria 2019 riuscirà a risollevare l’occupazione? Sinceramente non lo so, perchè , alla fine, il deficit incrementale è solo dello 0,4% rispetto a quanto preventivato dal precedente governo e quindi abbiamo un’azione veramente timida. Sicuramente NON farà del male, speriamo solo che sia almeno sufficiente a compensare un calo dei consumi e dei commerci a livello mondiale.

Di una cosa sono sicuro: bisogna girare canale quando ci sono i telegiornali, perchè, sinceramente, non ho mai sentito una tal accozzaglia di falsità e di stupidità in X anni tendenti ad infinito che ho.


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